Bruto Carpigiani: differenze tra le versioni

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Bruto Carpigiani nacque il 20 maggio 1903 nella frazione Castell'Anselmo di Collesalvetti, in provincia di Livorno da Balilla Bruto, quarantunenne impresario teatrale e da Teresa Bergonzoni, commerciante di Mirandola in provincia di Modena.
Bruto trascorse l’infanzia con i suoi due fratelli, Balilla e Poerio, proprio a Mirandola, dove il padre aveva comprato il castello dei Pico per farne un teatro. Bruto, come ricordava la moglie Giuseppina Sghinolfi, era un grande appassionato di motori: appena ebbe qualche soldo comprò una Moto Guzzi e prima di sposarsi si costruì addirittura un prototipo di automobile per farsi vedere in paese. A testimonianza di questa sua passione restano disegni e mockups di innovativi motori rotativi e di motori con distribuzione a valvole a pistone. Conosciuto come "l'ingegnere", lavorò come progettista all'ACMA dalla fine degli [[Anni 1920|anni 20venti]]<ref>Roberto Curti e Maura Grandi - Per niente fragile - Bologna capitale del packaging - Editrice Compositori</ref>. Può essere idealmente considerato come il padre di una generazione di tecnici e progettisti che lavoravano nel settore delle macchine per packaging e che permisero lo sviluppo dell'intero comparto industriale bolognese.<ref>http://www.bolognawelcome.com/eventi/calendario-completo/params/Eventi_1489/ref/Bruto%20Carpigiani%3A%20alle%20radici%20del%20packaging%20bolognese</ref>
 
== L'istruzione ==
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Tra il 1929 e il 1930 introdusse l’innovazione decisiva per lo sviluppo di tutto il comparto: la “[[Ruota Zeta]]”<ref>Aurelio Alaimo, Vittorio Capecchi, L'industria delle macchine automatiche a Bologna: un caso di specializzazione flessibile, in D'Attorre Pier Paolo, Zamagni Vera (a cura di), Distretti imprese classe operaia, l'industrializzazione dell'Emilia Romagna, Milano, F. Angeli, 1992</ref>. Un meccanismo “intermittore” che trasforma il moto circolare continuo in rettilineo alternato. La novità consiste nel poter variare soste e movimenti, anche ad alte velocità, in modo preordinato dal progettista, in base alle esigenze di utilizzazione. Il successo della macchina da lui progettata, ACMA 749, è dovuto alla flessibilità e adattabilità del congegno che arriva a superare le macchine americane: venne utilizzata con incartatrice di caramelle, fornendo diverse modalità per incartare. Tale macchina è alla base della flessibilità produttiva e del successo del comparto bolognese delle macchine automatiche.
 
== L'invenzione dell'Autogelatiera ==
Partendo dalla Motogelatiera inventata da [[Cattabriga]] si occupò, durante gli [[anni '301930|anni trenta]], di migliorarla e innovarla. Lavorò al mantecatore verticale nelle cantine di Via Valeriani a Bologna, progettando una macchina automatica per la produzione del gelato, perché il gelatiere avesse come unico compito quello di estrarre il gelato dalla macchina.
L'evoluzione, rispetto alla Motogelatiera di Cattabriga, era la chiusura ermetica della scatola ingranaggi e aveva sostituito la spatola a moto alternato con una elicoidale rotativa. La chiusura ermetica favoriva anche una produzione igienica del gelato.
Sfortunatamente Bruto Carpigiani non riuscì a veder compiuta la sua opera: morì prematuramente a soli 42 anni.