Filosofia della natura: differenze tra le versioni

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Una tale ripresa del meccanicismo si era avuta già a partire da [[Francesco Bacone]],<ref>Cfr. [http://www.filosofiatv.org/news_files2/89_Lamendola%20F.pdf Manipolazione spietata di cose, vegetali ed animali nella «Nuova Atlantide» di Francesco Bacone].</ref> e quindi da [[Thomas Hobbes]] col rilancio di un indirizzo di pensiero [[nominalismo|nominalista]], che negando valore alle essenze universali delle specie naturali (su cui si fondava la filosofia della natura aristotelico-tomista) le assimilava a semplici parole arbitrarie prive di fondamento ontologico.
 
Ma è con [[Galileo Galilei]], sebbene questi accogliesse da Aristotele e Platone il modello [[deduzione|deduttivo]]-[[matematica|matematico]], che si attua quella [[rivoluzione scientifica]] rivolta a una conoscenza della natura limitata agli aspetti [[quantità|quantitativi]] della realtà, rinunciando alla ricerca delle qualità e delle [[essenza|essenze]],<ref>«Il tentar l'essenza, l'ho per impresa non meno impossibile e per fatica non men vana nelle prossime sustanze elementari che nelle remotissime e celesti: e a me pare essere egualmente ignaro della sustanza della Terra che della Luna, delle nubi elementari che delle macchie del Sole; né veggo che nell’intender queste sostanze vicine aviamo altro vantaggio che la copia de’ particolari, ma tutti egualmente ignoti, per i quali andiamo vagando, trapassando con pochissimo o niuno acquisto dall'uno all'altro» (G. Galilei, ''Terza lettera del sig. Galileo Galilei al sig. Marco Velseri delle macchie del sole'', Villa delle Selve, l° dicembre 1612).</ref> che fino allora aveva condotto la filosofia della natura ad occuparsi delle proprietà degli enti da un punto di vista principalmente [[analogia|analogico]], assimilandole ai [[quattro elementi]] fondamentali (aria, acqua, terra, fuoco).
 
Con [[Isaac Newton]] viene infine a cadere quella fede in una struttura matematica dell'universo, retaggio del platonismo, che ancora Galileo considerava alla base delle sue dimostrazioni. Le idee di essenza e di sostanza vengono in seguito giudicate infondate anche dagli esponenti dell'[[empirismo]] anglosassone come [[John Locke]], perché ritenute non ricavabili direttamente dall'esperienza.