Lo scudo di Talos: differenze tra le versioni
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In seguito alla gloriosa morte di Brithos, Talos viene riconosciuto come spartano e unico superstite della famiglia dei [[Kleomenidi]] e scopre che il suo vero nome è Kleidemos. Riguadagnata la sua identità, il giovane intraprende la carriera militare portando a compimento numerose missioni, diventando così comandante di un plotone di "Uguali".
Nel frattempo, anche a causa dei sotterfugi del re [[Pausania (generale)|Pausanias]], si inaspriscono le tensioni fra gli abitanti della città e i servi Iloti, e Talos decide infine di ricongiungersi a questi ultimi, che sente essere la propria gente, guidandoli nella lotta contro i prevaricatori Spartani e portandoli infine a ottenere la libertà. In seguito ad un terremoto, gli Iloti approfittano della situazione per scappare da Sparta e ritirarsi nell'antica, ed oramai distrutta, città di [[Ithomi (Peloponneso)|Ithome]]. Questa città un tempo era governata dai padri di questi contadini, che quindi ora vogliono riprendersi la propria libertà, sottratta dal potere di Sparta.
Ricostruiscono dalle macerie l'antico splendore, ripristinando soprattutto gli antichi resti della gloriosa città, consapevoli già del fatto che Sparta li avrebbe attaccati per riportarli in schiavitù. Dopo una serie di attacchi che devastano le difese e decimano i combattenti, Talos decide una disperata impresa nel tentativo di salvare almeno la sua gente. Fa scappare da una lato delle mura coloro che non possono combattere, quindi con gli altri si dirige in piena notte verso l'accampamento spartano per portare lo scompiglio e quindi permettere la fuga dei contadini. Poco dopo però gli Iloti si ritirano verso una collinetta designata come punto d'incontro. Gli Spartani avanzano ma vengono fermati da un messaggero che riporta le parole dell'[[oracolo di Delfi]], che ordinava di lasciare andare via liberi i contadini. Difatti poco dopo il messaggero, due ufficiali ateniesi prendono in consegna gli Iloti portandoli verso la libertà offerta da Atene. Talos invece sparisce e Karas, amico di suo "nonno" Kritolaos, ritrova l'armatura e le armi appoggiate ad un albero; le riporta quindi verso il luogo segreto dove erano state nascoste affinché, se ce ne fosse stato bisogno, Talos il Lupo avrebbe potuto ritrovarle, indossarle e combattere.
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