Petre Dumitrescu: differenze tra le versioni

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|Innovazioni =
}}
 
{{Bio
|Nome = Petre
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|Nazionalità = rumeno
|PostNazionalità =, comandante di vari corpi d'armata e armate durante la [[seconda guerra mondiale]], sul [[Fronte orientale (1941-1945)|Fronte orientale]]
|Immagine =
|Didascalia =
}}
 
== Biografia ==
Nato a ''Dobridor'', frazione del comune di [[Moţăţei]], il [[18 gennaio]] [[1882]], frequentò la scuola militare tra il 1901 e il 1903 al termine del quale ottenne il grado di [[sottotenente]]. Fu promosso [[tenente]] nel [[1906]] e [[capitano]] nel [[1911]]. In quell'anno entrò alla ''Scuola superiore di guerra'' (''Şcoala superioară de război in'' [[lingua rumena|rumeno]]) fino al 1913. Combatté durante la [[prima guerra mondiale]] con il grado di [[maggiore]].
 
Nel periodo tra le due guerre continuò l'ascesa ai vertici militari. ''Attaché'' militare all'ambasciata di [[Parigi]] e in seguito a quella di [[Bruxelles]], divenne prima vice-comandante dello Stato Maggiore (1935-1937), e quindi ispettore generale dell'artiglieria (1937-1939). Nel [[1940]] venne nominato comandante del I Corpo d'Armata
 
== Partecipazione alla seconda guerra mondiale ==
Il [[25 marzo]] [[1941]] fu nominato comandante del 3ª Armata e, a partire dal [[5 luglio]], partecipò con questo reparto all'invasione dell'[[Unione Sovietica]], nel quadro del contingente rumeno alleato dei tedeschi durante l'[[Operazione Barbarossa]]. Contribuì con le sue truppe alla liberazione della [[Bucovina|Bucovina del Nord]] occupata l'anno precedente dall'Armata Rossa. In seguito collaborò con l'11ª Armata tedesca, schierata sul suo fianco sinistro, e giunse nel nord della [[Crimea]], prendendo parte alla [[Battaglia del Mare di Azov]], dove vennero distrutte la 9ª e la 18ª Armata Sovietica.
 
Il [[10 ottobre]] [[1941]] l'armata condotta da Petre Dumitrescu era avanzata di 1.700 km, dopo aver causato tra le file sovietiche circa 20.000 morti, 40.000 feriti oltre a 179 carri armati e numeroso altro equipaggiamento catturato .<ref name="ww2">{{cita web|url=http://www.worldwar2.ro/generali/?language=ro&article=98=|titolo=Generale Petre Dumitrescu|accesso=13-09-2010}}</ref> Le perdite dell'esercito rumeno furono, in questa prima fase della campagna, di 10.541 soldati tra i quali 2.555 morti, 6.201 feriti e 1.785 dispersi.<ref name="ww2"/>
 
Il [[18 luglio]] [[1942]], dopo le dimissioni del generale [[Iosif Iacobici]], fu nominato generale di corpo d'armata diventando così la seconda carica militare del [[Regno di Romania|regno]] dopo il Maresciallo [[Ion Antonescu|Antonescu]]. Durante la [[Operazione Blu|seconda offensiva tedesca]] sul Fronte orientale, il generale Dumitrescu, sempre alla guida della 3ª Armata, prese parte all'avanzata verso il [[Volga]], e alla fine del [[1942]], durante la [[Battaglia di Stalingrado]], le sue truppe erano schierate su posizioni difensive a nord di quella città, sulle rive del [[Don (fiume)|Don]]. Su questo fronte, però, la sua armata fu attaccata e travolta dalla potente offensiva corazzata sovietica iniziata il [[19 novembre]] [[1942]] ([[Operazione Urano]]).
 
La 3ª Armata, scarsamente sostenuta dalle deboli riserve corazzate tedesche, pur battendosi coraggiosamente, fu distrutta e il generale dovette ripiegare (dopo aver subito la perdita di oltre 150.000 soldati tra morti, feriti e prigionieri) con i resti delle sue truppe. Dopo la catastrofe le truppe rumene furono ritirate dal Fronte orientale e vennero raggruppate in [[Crimea]] e in [[Bessarabia]].
 
Nella primavera [[1944]], il generale Dumitrescu, di fronte all'imminente invasione sovietica, rientrò in azione sul confine rumeno con la nuova 3ª Armata e in questa fase ottenne il comando operativo (almeno nominalmente) della [[6ª Armata (Wehrmacht)|6ª Armata tedesca]] (fu l'unico generale rumeno a comandare un'armata tedesca <ref name="ww2"/>) con la quale formò il cosiddetto ''Gruppo d'Armate Dumitrescu''. Attaccato dal [[19 agosto]] [[1944]] da una nuova poderosa offensiva sovietica ([[Offensiva Iași-Chișinău]]), il gruppo d'armate venne rapidamente accerchiato e sbaragliato; all'annuncio dell'armistizio, Dumitrescu cercò di salvare i suoi uomini e sfuggire ai sovietici, ma alla fine oltre 130.000 soldati finirono prigionieri dell'[[Armata Rossa]].
 
== Dopo la guerra: accuse e processo ==
Nel [[1946]] fu accusato e indagato insieme ai generali [[Leonard Mociulschi]] e [[Nicolae Dăscălescu]] di crimini di guerra punibili ai sensi della legge 312/1945<ref>''Drama generalilor români'', Alesandru Duțu și Florica Dobre, p. 129</ref> ma fu assolto per insufficienza di prove.
 
Morì per cause naturali nella sua casa di Bucarest il [[12 gennaio]] [[1950]]
 
== Onorificenze ==