Primiero: differenze tra le versioni

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=====Dalla Preistoria ai Conti del Tirolo=====
La valle fu abitata da cacciatori del [[Neolitico]], come dimostrano i siti dei laghetti del ColbricònColbricón, vicino a Passo Rolle.
 
Nell'Alto [[Medioevo]] i [[Longobardi]] concessero il Primiero alla città di [[Feltre]]. Gli scavi realizzati nella chiesa arcipretale di Fiera nel [[1996]] hanno permesso di rinvenire le tracce di una chiesa paleocristiana di grandi dimensioni del V-VI secolo: in valle doveva essersi stabilita una comunità abbastanza grande e organizzata.
 
Per un lungo periodo la storia del Primiero è stata unita a quella di [[Feltre]], essendo la valle una dipendenza del vescovo della città veneta. Nel [[1273]] vengono concessi gli statuti alla comunità di valle, con i quali veniva istituito un consiglio formato dai ''marzolimarzòli'', cioè i borgomastri delle quattro regole ([[Imèr]] e [[Canal San Bovo]], [[Mezzano]], [[Tonadico]] e [[Siror]], [[Transacqua]] e [[Ormanico|Romanìco]]) e dall'ufficiale del vescovo, capitano del [[Castel Pietra (Tonadico)|Castel Pietra]]. In quel tempo S.Martino di Castrozza era la vecchia sede del Gastaldo, il preposto dal Conte di Feltre, poi deposto dal Vescovo di Trento.
 
Nel [[1349]] [[Carlo IV del Sacro Romano Impero|Carlo IV]] di Lussemburgo, imperatore del [[Sacro Romano Impero]], conquistate Feltre e [[Belluno]] dopo una rapida incursione contro i [[Della Scala]], eresse Primiero a giurisdizione e infeudò il suo territorio al [[Bonifacio Lupi]]. Da quest'anno cesserà l'influenza veneta sulla valle, che entrerà a far parte dei domini dei conti del [[Tirolo]].
Nel [[1373]] gli [[Asburgo]], divenuti possessori del Tirolo, riconoscono i diritti concessi da Carlo IV a Bonifacio e la valle passa definitivamente sotto dominio austriaco.
 
=====La dinastia dei Welsperg=====
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Sotto la dinastia dei Welsperg Primiero godette di un notevole sviluppo economico e demografico: venne costruito l'abitato di Fiera, che divenne il centro amministrativo e commerciale della valle, sostituendo Tonadico, mentre l'economia decollò grazie alle [[miniera|miniere]] di [[pirite]] di [[rame]] e [[ferro]] e di [[galena]] argentifera. Si stima che attorno alla metà del Quattrocento lavorassero in Primiero circa tremila minatori, in gran parte tedeschi.
 
Crebbe inoltre il commercio verso l'esterno, con l'esportazione di prodotti minerari e soprattutto di legname, destinato a raggiungere attraverso le vie fluviali [[Venezia]].
 
L'attività mineraria continuò fino alla fine del [[XVI secolo]], quando fu progressivamente abbandonata.
 
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Dopo la breve parentesi napoleonica, conclusasi nel [[1815]], Primiero tornò all'Austria e divenne un distretto della Contea del Tirolo. Nella seconda metà dell'[[XIX secolo]] Primiero fu interessata da due fenomeni molto diversi: da una parte una massiccia [[emigrazione|corrente emigratoria]], dovuta allo smantellamento definitivo delle miniere (nel [[1875]] erano state chiuse le ultime miniere di ferro), dall'altra l'arrivo dei primi escursionisti e viaggiatori, in gran parte britannici. Nel fondovalle e a [[San Martino di Castrozza]] si iniziarono a costruire i primi alberghi, anche se le attività principali per i primierotti continuarono ad essere l'[[agricoltura]] e l'[[allevamento]], unite all'industria del [[legno]].
 
Primiero e la vicina valle del Vanoi, terre di confine, si ritrovarono nel mezzo della linea del fronte durante la [[prima guerra mondiale]]. Gli austriaci stabilirono la propria linea di difesa presso il [[Passo Rolle]], permettendo agli Italiani di occupare la valle già nel [[1915]]. Nel [[1916]] le truppe italiane, guidate dal generale Ferrari, riuscirono con una cruenta operazione a impossessarsi del Passo, mentre nella valle del Vanoi conquistarono il monte Cauriol. Con la [[battaglia di Caporetto|disfatta di Caporetto]], Primiero fu riconquistata dagli austriaci, che scesero a Fiera il [[6 novembre]]. Da questo momento la guerra si spostò in altre aree. Il conflitto costrinse all'evacuazione di buona parte dei paesi delle due valli, i cui abitanti divennero profughi sia in Italia che in Austria.
 
==Arte==