Marcello Piacentini: differenze tra le versioni
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Figlio dell'architetto [[Pio Piacentini]] e di Teresa Stefani, conobbe ben presto il successo professionale. A soli ventisei anni, nel [[1907]] partecipa al concorso per la risistemazione del centro cittadino di [[Bergamo]] (sul quale interverrà tra il [[1922]] e il [[1927]]). Operò intensamente in tutta [[Italia]], ma durante il [[Regime fascista|fascismo]] fu soprattutto a [[Roma]] che ebbe incarichi di particolare rilevanza. Gli edifici e gli interventi urbanistici realizzati da Piacentini nella Capitale non si contano: da una parte ne consolidarono l'immagine di ''architetto del regime'' o ''architetto di corte del [[duce]]''<ref>R. Hollenstein lo chiama ''Hofarchitekt des Duce'', cfr. [http://www.nextroom.at/article.php?id=6437 Roman Hollenstein, ''Metaphysische Bauskulptur''] URL consultato il 01-03-2012</ref>, e dall'altra connotarono significativamente l'aspetto della città.
Di notevole qualità, anche se poco nota, è la primissima produzione di Piacentini, assai vicina al linguaggio dello [[Jugendstil]] tedesco e della secessione viennese. Grazie alla sua formazione cosmopolita e ai molti viaggi in Austria e Germania che poté effettuare in gioventù, egli assorbì le novità del classicismo "protorazionalista" specie di Hoffmann e di Olbrich. Tali suggestioni le espresse bene nella sistemazione del Cinema-Teatro Corso di piazza S. Lorenzo in Lucina di Roma in cui non si adagiò su uno stanco repertorio neorinascimentale ma volle inserire elementi moderni desunti dall'ambiente nordico (''bow windows'', sintesi delle arti, attenzione alle arti applicate); tuttavia l'esperimento invece di suscitare consensi destò accesissime polemiche tanto che Piacentini dovette modificare il progetto pagando di tasca propria
Creò un [[architettura neoclassica|neoclassicismo]] semplificato che voleva essere a metà strada tra il classicismo del gruppo [[Novecento (movimento artistico)|Novecento]] ([[Giovanni Muzio]], Lancia, [[Gio Ponti]] ecc.) ed il [[Razionalismo italiano|razionalismo]] del [[Gruppo 7 e M.I.A.R.]] di [[Giuseppe Terragni]], [[Giuseppe Pagano (1896-1945)|Giuseppe Pagano]], [[Adalberto Libera]] ecc. In realtà Piacentini fuse entrambi i movimenti, riuscendo a creare uno stile originale, con un'impronta spiccatamente eclettica pur nella ricerca della monumentalità tipica delle tendenze estetiche del tempo.
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