Francesco II Ordelaffi: differenze tra le versioni

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|AnnoMorte = 1373
|Categorie = no
|FineIncipit = , signore di [[Forlì]] nel XIV secolo, della nobile famiglia degli [[Ordelaffi]]. È anche conosciuto come '''Francesco Ordelaffi il Grande'''
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Figlio di Sinibaldo Ordelaffi (morto nel [[1337]] e fratello di [[Scarpetta Ordelaffi|Scarpetta]] e di [[Francesco I Ordelaffi|Cecco I]]) e di Onestina dei [[Calboli]], cioè di un [[ghibellini|ghibellino]] e di una donna di famiglia [[guelfi|guelfa]], sposò [[Cia Ordelaffi|Marzia degli Ubaldini]], poi divenuta famosa come '''[[Cia degli Ordelaffi]]''' (morta nel [[1381]]), e sostenne in maniera decisa il partito ghibellino.
 
Infatti, riuscì perfino ad ottenere, contrariamente a quella che era la collocazione geografico-politica della città di [[Forlì]], il titolo di [[vicario imperiale]] (anziché quella, più "normale" di [[vicario apostolico]]), per indicare la sua netta scelta di campo.
 
Nel [[1347]]-[[1348]] ospitò [[Giovanni Boccaccio]], che frequentò, presso di lui, i poeti [[Nereo Morandi]] e [[Checco Miletto de Rossi|Francesco Miletto de Rossi]], detto Checco, con cui il [[Certaldo|certaldese]] mantenne poi amichevole corrispondenza.
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Tenne la signoria dal [[1331]], fino al [[1359]], quando dovette venire a patti col cardinale [[Egidio Albornoz]]. Costui, incaricato di recuperare al potere dello [[Stato Pontificio]] i territori italiani, era in buona parte riuscito nell'intento, ma Francesco II ed i suoi alleati [[Giovanni de' Manfredi|Giovanni]] e [[Raniero de' Manfredi]], Signori di [[Faenza]], si rifiutarono ostinatamente di sottomettersi.
 
Nel [[1355]]-[[1356]], per ordine del Papa fu proclamata una [[crociata contro i Forlivesi|crociata]] contro di loro. I Manfredi non se la sentirono di continuare nella lotta e cedettero [[Faenza]] all'Albornoz il [[10 novembre]] [[1356]], ma l'[[Ordelaffi]] e sua moglie, la bellicosa [[Marzia degli Ubaldini]], restavano ancora da sottomettere.
 
La Crociata continuò ad essere predicata in varie parti d'[[Europa]], oltre che in Italia: ad esempio, in [[Germania]] ed in [[Ungheria]]: l'intera Cristianità si stava mobilitando contro Francesco Ordelaffi. Si tratta della cosiddetta [[crociata contro i Forlivesi]].
 
Il [[21 giugno]] [[1357]], Marzia, alla testa della difesa di [[Cesena]], quasi anticipatrice di [[Caterina Sforza]], dopo un'eroica resistenza dovette arrendersi; il [[25 luglio]] cadde anche Bertinoro. Ma, quando l'Albornoz partì per Avignone, in settembre, Francesco era ancora Signore di [[Forlì]].
 
Il successore dell'Albornoz, l'Abate di Cluny (Androin de La Roche), abbandonò i metodi militari per trattare con buoni risultati con l'esperto e valoroso Francesco Ordelaffi. Quando, però, nel dicembre [[1358]], Egidio Albornoz dovette rientrare in Italia, ricominciò le operazioni contro l'Ordelaffi, i cui tentativi di assoldare [[Konrad von Landau]], detto il conte Lando (o Landi), e la sua [[Grande Compagnia]], furono frustrati da un contratto siglato dal cardinale con il Lando stesso.
 
Francesco, dopo un'ultima fortunata operazione militare, fu alla fine costretto a trattare per l'esaurirsi delle risorse: il [[4 luglio]] [[1359]], il Cardinale prendeva possesso di Forlì, chiudendo la contesa con un accordo: Francesco cedeva Forlì ad Albornoz, che vi si insediava, a simbolica dimostrazione che il conflitto era concluso ed ogni ribellione nello Stato della Chiesa era sedata; all'Ordelaffi andava il governo di Forlimpopoli e Castrocaro, a titolo di vicario papale.
Gli successe il figlio [[Sinibaldo Ordelaffi]]