Egisto Corradi: differenze tra le versioni
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== Alpino in Russia ==
Egisto Corradi è stato anche sottotenente degli [[alpini]], decorato di medaglia d'argento al Valor militare. Reduce dalla campagna di [[Grecia]], quale componente della [[Brigata Alpina Julia]] - insieme alla ''Cuneense'' e alla ''Tridentina'' parte dell'[[ARMIR]] che costituiva il [[CSIR|Corpo di Spedizione Italiano in Russia]] - partecipò durante la [[seconda guerra mondiale]] alla [[Fronte orientale (1941-1945)|campagna di Russia]].
Narrò nel [[saggio]] [[storia|storico]] [[autobiografia|autobiografico]] ''La ritirata di Russia'' (pubblicato da [[Longanesi]] nel [[1964]], quindi una ventina di anni dopo lo svolgersi degli eventi) il ritiro dei soldati italiani nel gennaio [[1943]] dalla gelida steppa sovietica<ref>[http://www.sovizzonline.it/public/membri/gptecchio/nikolajewka.pdf Approfondimento: .Pdf Sovizzonline.it]</ref> nel disperato tentativo di uscire dalla ''sacca'' in cui l'esercito di [[Stalin]] li aveva rinchiusi.
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==Biografia==
Egisto Corradi iniziò il mestiere di giornalista come correttore di bozze alla [[Gazzetta di Parma]] (lo stesso giornale per cui lavorò anche [[Giovanni Guareschi]]), di cui divenne redattore capo all'indomani del
Nell'immediato dopoguerra passò al Corriere della Sera, testata per la quale svolse a lungo attività di inviato. Nel [[1954]] era a [[Trieste]]<ref>[http://www.otimaster.com/dblog/storico.asp?m=20051008 Fonte: Otimaster.com]</ref>:
{{quote|Il grande urlo si sentì mentre pioveva furiosamente e la [[bora]] tirava raffiche violente: volavano manifesti, tricolori, ombrelli. I rumori erano di grida e di bora. Trieste ronzava come una [[chitarra]] esposta al [[vento]]|}}
Fu uno dei pochi testimoni oculari della [[rivoluzione ungherese del 1956]] ("''Dalle 15 di oggi non si transita più sulla strada Nichelsdorf-[[Budapest]]. Un certo numero di carri armati sovietici ha preso oggi posizione sulla strada Virana-Budapest, una decina di chilometri dentro il territorio ungherese e ha bloccato le comunicazioni che da qualche giorno si erano stabilite fra Ungheria e Occidente...''", scriverà per il suo giornale il
<ref>[http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=191931 Fonte: Radio.rai.it]</ref>) e descrisse gli eventi che negli anni successivi sconvolsero il Congo, il [[Vietnam]]<ref>[http://www.kattoliko.it/LEGGENDANERA/modules.php?name=News&file=article&sid=395 Citato in: "Viet-Nam: l'altra faccia della medaglia"]</ref> e, nel [[1968]], l'allora [[Cecoslovacchia]] attraversata dalla [[primavera di Praga]], fino agli ultimi ''reportage'' dall'[[Afghanistan]] al fianco di un'altra grande inviata speciale, la scrittrice [[Firenze|fiorentina]] [[Oriana Fallaci]].
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In [[Italia]] fu testimone anche di altri grandi eventi, come il [[disastro del Vajont]]<ref>[http://www.vajont.org/vajont_static/casagrande.pdf Fonte: .Pdf Vajont.org]</ref> e il [[terremoto del Belice]], un disastro che segnò profondamente l'[[Italia]] degli [[anni 1960|anni sessanta]] e del quale restituì puntuali resoconti centrati sullo stato di assoluta precarietà in cui si svolsero i soccorsi nei giorni successivi il verificarsi del [[sisma]].
Insieme ad altri autori ha condotto inchieste su città italiane sedi di stabilimenti [[Italsider]], ricche di informazioni sulla loro urbanistica ed architettura, raccolte nel volume ''Le città del ferro''<ref>[http://www.ilab.org/db/book998_397.html Fonte: Ilab.org]</ref> ([[Genova]], Sigla Effe, [[1966]]). Nel [[1974]] lasciò il Corriere per seguire [[Indro Montanelli]] nella fondazione de [[Il Giornale Nuovo]].
A Corradi - la cui attività è stata oggetto di tesi di laurea<ref>[http://www.sociologia.unimib.it/static/struttura/struttura.asp@rubrica=1&persona=80&cognome=Abruzzo&nome=Franco.html Fonte: Unimib.it]</ref> - sono stati assegnati diversi premi giornalistici<ref>Fra gli altri: [http://www.parmaitaly.com/ilario88.html Premio S.Ilario 1988], [http://www.premioestense.net/riconoscimento.html Premio Estense - Riconoscimento Gianni Granzotto 1989], [http://giornalisti.casinodelavallee.info/content/view/16/3/ Premio Saint Vincent di giornalismo 1965] e [http://giornalisti.casinodelavallee.info/content/view/26/3/ 1976] e [http://www.marketpress.info/notiziario_det.php?art=21058 Premio Max David alla memoria]</ref> per la sua lunga ed intensa carriera e al suo nome è stato intitolato un ulteriore premio.
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