Helen Joseph: differenze tra le versioni

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Helen Joseph nacque nel Sussex, in [[Inghilterra]], e si laureò al [[King's College London|King's College]] nel [[1927]]. Lavorò come insegnante in [[India]] per poi trasferirsi in [[Sudafrica]] nel [[1931]], dove si sposò. Durante la [[seconda guerra mondiale]] servì come ausiliaria nell'[[aeronautica militare|aeronautica]]. Dopo la guerra prese a lavorare nei [[servizi sociali]].
 
Nel [[1951]] fu assunta dal [[sindacato]] [[Garment Workers Union]] guidato da [[Solly Sachs]]. Attraverso l'attività sindacale iniziò a impegnarsi in politica, facendo propria la causa della lotta all'[[apertheid]]. Contribuì in modo determinante alla nascita della [[Federation of South African Women]] e nell'organizzazione della marcia di protesta di 20.000 donne presso gli [[Union Buildings]] di [[Pretoria]], il [[9 agosto]] [[1956]], evento tutt'oggi celebrato in Sudafrica nella commemorazione del [[National Women's Day]].
 
Nel [[1956]] fu accusata di [[alto tradimento]] dal governo sudafricano. Nel [[1962]] fu una delle prime persone a essere incriminate in base alla nuova legge del [[Sabotage Act]]. In quest'epoca sfuggì anche a numerosi attentati.
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Helen Joseph non aveva figli, ma fece le veci di genitore per molti bambini figli di altri attivisti politici esiliati, imprigionati o uccisi. Fra l'altro, accudì i figli di [[Nelson Mandela]] e di [[Bram Fischer]].
 
Morì il [[25 dicembre]] [[1992]], all'età di 87 anni.
 
==Bibliografia==