Simone di Taranto: differenze tra le versioni

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Simone insieme a [[Matteo Bonello]] partecipò alla sanguinosa rivolta di [[Palermo]] del [[1160]]: [[Maione di Bari]], ''Emiratus Emiratorum'' del ''[[Regno di Sicilia|Regnum]]'', fu assassinato.
Il [[9 marzo]] [[1161]] Simone, con il suo nipote [[Tancredi di Sicilia|Tancredi]], figlio naturale di [[Ruggero III di Puglia]], espugnò il palazzo reale, imprigionando lo stesso re Guglielmo, tutta la famiglia reale, mentre diversi membri della corte vennero trucidati e fu avviata una caccia ai musulmani che, considerati usurpatori, vennero massacrati a decine.
La congiura prevedeva la deposizione del re e la salita al trono del giovane Ruggero IV, il primo in successione dinastica.
Anche se la popolazione sostenne l'ascesa al trono di Simone, prima che potesse essere incoronato i cospiratori persero l'appoggio popolare e l'insurrezione finì.
Quindi Simone, insieme agli altri insorti, fu costretto a liberare il re che gli concesse in cambio del suo perdono l'esilio volontario.