I due nemici: differenze tra le versioni

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|distribuzioneitalia = [[De Laurentiis]]
|attori =
* [[David Niven]]: Maggioremaggiore Richardson
* [[Alberto Sordi]]: Capitanocapitano Vittorio Blasi
* [[Michael Wilding]]: Burke
* [[Harry Andrews]]: Capitanocapitano Rootes
* [[Noel Harrison]]: Tenentetenente Hilary
* [[Bernard Cribbins]]: Colonnellocolonnello Brownlow
* [[Michael Trubshawe]]: Colonnellocolonnello Brownhow
* [[David Opatoshu]]: Bernasconi
* [[Amedeo Nazzari]]: Maggioremaggiore Fornari
* [[Aldo GiuffrèGiuffré]]: Sergentesergente Todini
* [[Pietro Marascalchi]]: Caporalecaporale Bortolini
* [[Tiberio Mitri]]: Soldatosoldato Moccia
|fotografo = [[Giuseppe Rotunno]]
|montatore =
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Le truppe italiane sono ormai in difficoltà, e sono braccate dall'imponente armata britannica, meglio organizzata e determinata.
 
Durante un volo di ricognizione finito con un duro schianto, il flemmatico Maggioremaggiore Richardson ([[David Niven]]), viene catturato dai soldati italiani della squadra del Maggioremaggiore Fornari ([[Amedeo Nazzari]]).
 
Durante un agguato teso dagli italiani, il Maggioremaggiore Fornari, malauguratamente muore investito da una camionetta inglese impazzita sfuggita al controllo del guidatore.
Tocca al Capitanocapitano Blasi ([[Alberto Sordi]]) prendere il comando della squadra, sempre braccata dagli inglesi di Richardson.
Il Capitanocapitano Blasi, conscio della grande inferiorità numerica e in materiali degli italiani e confidando nelle sue abilità persuasive, propone a Richardson di farlo scappare per far sapere agli inglesi la situazione reale delle truppe italiane cosicché gli inglesi capiscano che è inutile continuare a inseguirli. Richardson accetta e lui e il suo ufficiale in seconda scappano dopo aver rubato due muli.
 
Durante la fuga Blasi, per auto-convincersi e convincere della bontà dell'idea, dice a Bernasconi: ''anche [[Giulio Cesare]] usava questo sistema'', sentendosi rispondere: ''sì ma i romani lo facevano per far sapere ai nemici quanto erano forti, non quanto erano deboli ... e poi non si facevano portare via i muli''.
 
Richardson tuttavia è poi costretto dall'alto comando, a recarsi nuovamente in cerca della sfinita formazione italiana, facente parte di una adunata collettiva all'interno del Forteforte Degascioa.
Il Capitanocapitano Blasi arriva nel frattempo al forte, dove non trova però nessuno.
Scopre subito dopo che di fronte al forte sono arrivate le autoblinde con le truppe inglesi di Richardson, il quale chiede la resa senza condizioni. Dopo che Richardson ha rifiutato la pretesa (fatta da un Blasi offessissimo per il "tradimento" del patto) di ricevere l'onore delle armi, Blasi riesce a fuggire verso le montagne dalla parte opposta inviando fuori verso gli inglesi le truppe indigene. Richardson capisce di essersi comportato da incompetente anche perché deve subire il caustico giudizio del suo comandante in seconda che gli dice amaro: '' si sarebbe potuto circondare il forte, ma così sarebbe sembrata troppo una operazione militare!!''.
 
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Mentre verranno condotti al treno per la deportazione, riceveranno l'onore delle armi dai compagni di sventura inglesi.
 
L'idea originale del film si ispira ad un fatto realmente accaduto. Lo sceneggiatore [[Luciano Vincenzoni]] ne parla nella sua autobiografia ''Pane e cinema''.
 
==Bibliografia==