Ponte all'Indiano: differenze tra le versioni

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Il progetto fu condiviso dai tre progettisti.
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==Storia e architettura==
Il ponte fu realizzato tra il [[1972]] e il [[1978]] dalla società [[Costruzioni Metalliche Finsider]] di [[Guasticce]] (vicino a [[Livorno]]) su progetto architettonico e urbanistico degli architetti [[Adriano Montemagni]] e, [[Paolo Sica]], e su progetto strutturale dell'ingegner [[Fabrizio de Miranda]]. Il progetto che aveva vinto il concorso nazionale di progettazione indetto dal Comune di Firenze nel [[1968]] attirò subito l'attenzione anche perché prevedeva una sottostante passerella pedonale pensile non richiesta dal bando di concorso. Per le caratteristiche strutturali dell'opera, [[Fabrizio de Miranda]] ha ricevuto ad Helsinki nel 1978 il premio europeo ECCS-CECM (Convenzione europea della costruzione metallica). Infatti è il primo [[ponte strallato]] di grande luce ancorato a terra realizzato nel mondo ed è uno tra i più grandi [[ponte strallato|ponti strallati]] in Italia del XX secolo.
 
Per accedere al ponte all'Indiano è stato realizzato un viadotto di accesso (e di raccordo con la viabilità esistente a nord ed a sud dell'Arno), della lunghezza complessiva di circa 3 km, progettato dagli stessi progettisti del ponte e chiamato "viadotto all'Indiano". Negli anni Novanta il tratto a sud è stato prolungato verso il ponte a Greve e poi collegato con la [[Strada_di_grande_comunicazione_Firenze-Pisa-Livorno|superstrada Firenze-Pisa-Livorno]], portando la lunghezza complessiva dell'intera infrastruttura viaria ad oltre 4 km.