Il quarto protocollo: differenze tra le versioni

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==Trama==
La vicenda è lunga ed elaborata e difficilmente riassumibile in breve, essendo composta di diversi filoni (che si dipanano attraverso circa sei mesi di narrazione, dall'antivigilia di capodanno del [[1987]] fino alle elezioni politiche nel giugno di quello stesso anno), apparentemente slegati tra di loro, ma che hanno tutti come punto focale John Preston per via dell'incarico che questi ricopre nel MI5 (sicurezza interna di tutti i Ministeri). Il prologo è il [[30 dicembre]] [[1986]] quando Jim Rawlings, uno scassinatore professionista, fa il suo ultimo sopralluogo per un furto di diamanti che effettuerà la sera seguente, quando tutti staranno festeggiando l'arrivo del [[1987]]. Non si sa nulla della vittima, si sa solo che sua moglie è una nobildonna e la coppia abita nel quartiere [[Londra|londinese]] di [[Belgravia]]. Il furto verrà portato a termine come previsto, ma questo innescherà una serie di eventi non pianificati: la vittima cercherà in tutti i modi di tornare in possesso della borsa usata da Rawlings per portar via i gioielli e, per far ciò, due ricettatori collegati a Rawlings moriranno. Questi verrà avvertito per tempo che una banda di teppisti al soldo di qualcuno sta cercando di recuperare la borsa e sventerà la minaccia alla sua persona; in seguito scopre che in un doppio fondo vi sono nascosti documenti classificati segretissimi che evidentemente non dovevano stare lì dentro. Quindi decide di imbustarli e spedirli anonimamente al servizio di sicurezza del Ministero della Difesa, e qui Rawlings esce di scena.
 
La busta viene ricevuta dal capo della sicurezza del Ministero, - il generale Bertie Capstick - che avvisa Preston, un tempo suo sottoposto. La notizia provoca un terremoto ai vertici dei servizi segreti e tra i sottosegretari, e si decide di affidare le indagini allo stesso Preston, che scopre l'identità di colui che ha trafugato i documenti: George Berenson, direttore delle forniture della Difesa e simpatizzante di destra e del regime segregazionista [[Sudafrica|sudafricano]], cosa questa che in passato gli ha precluso la nomina a baronetto. Proprio la mancata nomina a baronetto ha ingenerato in Berenson i risentimenti verso chi non ha capito la sua battaglia anticomunista. Venuto a scoprire che la persona con cui Berenson ha rapporti è un funzionario dell'ambasciata del Sud Africa, Jan Marais, Preston viene distaccato da Hemmings all'MI6 per il tempo necessario a recarsi in quel Paese e aiutare il NIS, il National Intelligence Service sudafricano, a capire chi sia la persona che hanno a Londra. Tra [[Pretoria]], [[Johannesburg]] e [[East London]], Preston scoprirà che Jan Marais è in realtà morto nel [[1944]] e la sua identità è stata assunta fin dal [[1945]] da un suo commilitone, Friedrich (Frikki) Brandt, figlio di un immigrato comunista tedesco che nel 1936 fuggì dalla Germania di [[Adolf Hitler|Hitler]] chiedendo un visto d'espatrio in Sud Africa spacciandosi per ebreo. Da quarant'anni il sedicente Marais è una spia al servizio dell'URSS dall'interno del servizio diplomatico sudafricano, e Berenson è una sua vittima reclutata sotto falsa bandiera, in quanto questi credeva di passare informazioni al Sud Africa (a suo dire, l'unico baluardo nell'Emisfero Australe contro il comunismo). Quando Nigel Irvine mostra a Berenson le prove che Marais è un agente sovietico, Berenson crolla e collabora. Irvine si rende quindi conto che Berenson può essere utilizzato come canale di disinformazione per passare ai sovietici false informazioni.
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== Curiosità ==
{{Curiosità}}
* Il titolo del romanzo prende origine dal trattato di non-proliferazione delle armi nucleari firmato il [[1º° luglio]] [[1968]] tra i tre Paesi che all'epoca disponevano di tecnologia nucleare per uso bellico (Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica). I protocolli segreti dell'accordo erano quattro, dei quali i primi tre erano decaduti nel corso degli anni per obsolescenza tecnologica o perché configuravano una minaccia per la quale era stata trovata adeguata contromisura. Il cosiddetto "quarto protocollo", invece, impegnava i Paesi firmatari a non costruire, né a esportare componenti, di ordigni nucleari in un altro Paese. Il Piano Aurora, descritto nel libro, era quindi una palese violazione del quarto protocollo.
* Dal libro è stato tratto un film omonimo, ''[[Quarto protocollo]]'' ([[1987]]), diretto da [[John Mackenzie]] e interpretato, tra gli altri, da [[Michael Caine]], [[Pierce Brosnan]] e [[Joanna Cassidy]]. La sceneggiatura, a cui ha partecipato lo stesso Forsyth, è tuttavia leggermente diversa, allo scopo di semplificare l'azione e rendere più fluida la narrazione.