Piazza Piave: differenze tra le versioni

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L'aspetto della piazza mutò considerevolmente già all'epoca del [[duca Alessandro de' Medici]], quando per fortificare questa parte della città in modo da scongiurare il ripetersi di pericoli come durante l'[[assedio di Firenze|assedio]] del [[1529]]-[[1530]], fece costruire un bastione il cui terrapieno inglobò la porta, la chiesetta e altri edifici della zona.
 
Nuovamente la zona fu stravolta dopo il [[1865]] per la creazione dei viali su progetto di [[Giuseppe Poggi]]. In realtà le idee dell'architetto vennero qui applicate solo parzialmente, poiché non venne mai creato il grande [[Parterre (giardinaggio)|parterre]] verde, con bagni pubblici e stabilimenti sportivi e ricreativi, ospitati in un edificio posto dal lato del lungarno a fare da quinta scenografica al grande spazio a giardino. Esisteva già dopotutto una stabilimento fluviale chiamato il Bagno dei Mattoni rossi, nei pressi della torre. L'accantonamento del progetto fu dovuto alla decisione del Comune di disporre diversamente degli ampli spazi, facendo erigere quella che oggi è la [[Caserma Baldissera]]. Purtroppo, durante i lavori non ci si curò delle tracce antiche che riaffiorarono dal bastione mediceo sbancato: [[Guido Carocci]] ricordò come venne ritrovata la porta, le mura della fortezza, i fossati e anche la cappella, sulla cui facciata riaffiorarono gli affreschi di [[Spinello Aretino]] sepolti da secoli. Ma tuutto venne demolito per fare spazio alla grande strada e ai nuovi edifici della società borghese.
 
Nel [[1919]] la piazza, detta della Zecca Vecchia, fu rinominata in onore della [[battaglia del Piave]] dal regio commissario [[Vittorio Serra Caracciolo]].