Bell X-1: differenze tra le versioni

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In [[Italia]], fino all'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre 1943]], furono condotti presso la [[Direzione Superiore Studi ed Esperienze]] di [[Guidonia]] esperimenti e studi sulle onde d'urto nella galleria del vento "Ultrasonora" sotto la direzione di [[Antonio Ferri]]. Vennero raccolti sperimentalmente numerosi dati sulle prestazioni di profili a velocità transoniche (fino a Mach 0,94) mai raggiunte prima.<ref>{{en}}{{cita web|titolo=Engineer in charge – Chapter 11|opera=[[Langley Research Center|NASA Langley Research Center]]|url=http://history.nasa.gov/SP-4305/ch11.htm|accesso=25 gennaio 2013}}</ref>
 
Le ricerche condotte negli Stati Uniti da Frank W. Caldwell e Elisha Fales prima e da Lyman J. Briggs, [[Hugh Latimer Dryden|Hugh L. Dryden]] e G. F. Hull poi approfondirono la conoscenza dei fenomeni di [[Flusso compressibile|compressibilità]] legati alle velocità transoniche; vennero studiati i problemi di aumento della resistenza e di diminuzione della portanza legati alla formazione di onde d'urto e alla separazione della vena fluida dalle superfici alari, e si scoprì che tali effetti negativi venivano minimizzati dall'impiego di [[Profilo alare|profili alari]] sottili e simmetrici. Tuttavia, contemporaneamente, la comunità aeronautica mondiale sviluppò l'opinione che, a causa della riduzione dell'efficienza dei velivoli al loro approssimarsi a Mach 1, la velocità del suono costituisse un limite insuperabile all'aumento delle prestazioni degli aeroplani; si cominciò così a parlare di "[[Muro del suono|barriera del suono]]".<ref name=hallion_225-226>{{cita|Hallion|pp. 225-226.|Hallion 2010|harv=s}}</ref>
 
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=== Sistemi ed impianti ===
Il serbatoio per l'ossigeno liquido che l'endoreattore utilizzava in funzione di [[comburente]], della capacità di pari a 1&nbsp;177 [[Litro|l]] (311 [[gallone americano|US gal]]) sugli X-1 numero 1 e numero 2; 1&nbsp;654 l (437 US gal) sull'X-1 numero 3, era disposto alle spalle del pilota. Poiché esso doveva essere mantenuto a una temperatura di -182,7 [[Grado Celsius|°C]] ed era collocato immediatamente dietro l'abitacolo, il pilota Chuck Yeager definì l'X-1 «il velivolo più freddo che abbia mai pilotato in vita mia».<ref name=grant_268>{{cita libro|cognome=Grant |nome=R.G. |coautori=(ed. italiana a cura di R. Niccoli) |titolo=Il volo – 100 anni di aviazione |anno=2003 |editore=DeAgostini |città=Novara |lingua= |id=ISBN 8841809515 |pagine=p. 268}}</ref>
 
Nella sezione posteriore era alloggiato il serbatoio per il [[combustibile]] contenente, in questo caso, 1&nbsp;109 l (293 US gal) sugli X-1 numero 1 e numero 2; 1&nbsp;866 l (493 US gal) sull'X-1 numero 3, di una miscela di [[etanolo]] ed acqua.<ref name=tech/>
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{{Portale|Aviazione}}
 
[[Categoria:Aeroplani sperimentali|Bell X-1]]
[[Categoria:Aerei a motore singolo]]
{{vetrina|16|febbraio|2013|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Bell X-1|arg=aviazione}}