Lo scudo di Talos: differenze tra le versioni

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Sistemo la prima parte della trama
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Ricostruiscono dalle macerie l'antico splendore, ripristinando soprattutto gli antichi resti della gloriosa città, consapevoli già del fatto che Sparta li avrebbe attaccati per riportarli in schiavitù. Dopo una serie di attacchi che devastano le difese e decimano i combattenti, Talos decide una disperata impresa nel tentativo di salvare almeno la sua gente. Fa scappare da una lato delle mura coloro che non possono combattere, quindi con gli altri si dirige in piena notte verso l'accampamento spartano per portare lo scompiglio e quindi permettere la fuga dei contadini. Poco dopo però gli Iloti si ritirano verso una collinetta designata come punto d'incontro. Gli Spartani avanzano ma vengono fermati da un messaggero che riporta le parole dell'[[oracolo di Delfi]], che ordinava di lasciare andare via liberi i contadini. Difatti poco dopo il messaggero, due ufficiali ateniesi prendono in consegna gli Iloti portandoli verso la libertà offerta da Atene. Talos invece sparisce e Karas, amico di suo "nonno" Kritolaos, ritrova l'armatura e le armi appoggiate ad un albero; le riporta quindi verso il luogo segreto dove erano state nascoste affinché, se ce ne fosse stato bisogno, Talos il Lupo avrebbe potuto ritrovarle, indossarle e combattere.
 
== Note storiche ==
Oltre a tutti gli avvenimenti ([[guerre persiane]], tradimento di [[Pausania]], [[terza guerra messenica]] ...) e ai personaggi storici maggiori (re spartani, comandanti ateniesi ...), risultano reali anche alcuni dei personaggi, ricalcati su figure storiche realmente esistite:
* Aghias, lo spartano disonorato che si impicca per la vergogna, assomiglia a [[Pantite]]
* Brithos, lo spartano disonorato che si riscatta morendo a Platea, assomiglia ad [[Aristodemo (spartano)|Aristodemo]]
* Lahgal, il servo di Pausania che alla fine lo tradisce, assomiglia ad un servo di Pausania veramente esistito di cui non sappiamo il nome
 
== Edizioni ==