Operazione Reinhard: differenze tra le versioni

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Nell'[[autunno]] [[1941]] Hitler decise la «[[soluzione finale della questione ebraica]]»: lo sterminio di tutti gli ebrei che risiedevano sui territori occupati dalle forze naziste. In questo contesto nacquero i campi di sterminio (''Vernichtungslager'') dell'Operazione Reinhard. Tali campi - totalmente indipendenti dall'[[WVHA|Ispettorato dei campi di concentramento]] ai quali facevano capo tutti i ''Konzentrationslager'' - furono mantenuti strettamente segreti e posti sotto la diretta autorità di Himmler. Strategicamente posizionati in zone scarsamente popolate della [[Polonia]] Orientale, ma ben serviti da [[Ferrovia|linee ferroviarie]], Belzec, Sobibor e Treblinka furono utilizzati per lo sterminio degli ebrei dell'[[Europa orientale]] che già allora erano stati concentrati nei [[Ghetto|ghetti]] polacchi e russi in attesa di una soluzione definitiva.
 
A differenza dei campi di concentramento già esistenti e di [[Auschwitz]], che divenne in seguito il simbolo della Shoah, dove una buona parte dei prigionieri veniva fatta lavorare fino all'esaurimento prima di venire assassinata, i campi dell'Operazione Reinhard vennero creati con l'unico scopo di uccidere gli ebrei che vi giungevano nel più breve tempo possibile, divenendo così vere e proprie «fabbriche della morte». A parte piccolissime quote di deportati impiegati nei ''[[Sonderkommando]]s'', a Belzec, Sobibor e Treblinka non esistevano, come ad Auschwitz e nei ''Konzentrationslager'', strutture per lo sfruttamento della manodopera: i convogli ferroviari che giungevano incessantemente erano rapidamente scaricati e tutti i deportati erano inviati alle camere a gas nel giro di poche ore.
 
== Note ==