Campagne mesopotamiche di Ardashir I: differenze tra le versioni

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;[[230]]: Nel corso di questo anno, le armate sasanidi avanzarono nella [[Mesopotamia (provincia romana)|Mesopotamia romana]] ponendo sotto assedio molte guarnigioni romane lungo l'[[Eufrate]],<ref name="ErodianoVI,2.3-5">[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio '', VI, 2.3-5.</ref> cercando inoltre, senza riuscirvi, di conquistare ''[[Nisibis]]'' (importante centro del [[Via della seta|commercio con l'Oriente]] e la [[Relazioni diplomatiche sino-romane|Cina]]), e forse invadendo le [[province romane]] di [[Siria (provincia romana)|Siria]] e [[Cappadocia (provincia romana)|Cappadocia]],<ref name="Zonara12.15">[[Zonara]], ''L'epitome delle storie'', XII, 15.</ref><ref>[[Giorgio Sincello]], ''Selezione di cronografia'', 437, 15-25 (pp.673, 17-674).</ref> seppure non vi siano sufficienti indizi archeologici, almeno allo stato attuale delle conoscenze, per dire che le scorrerie abbiano colpito anche i territori ad occidente dell'[[Eufrate]].<ref name="Millar149"/>
{{Quote|Dispacci inaspettati dai [[Legatus Augusti pro praetore|governatori]] di [[Siria (provincia romana)|Siria]] e [[Mesopotamia (provincia romana)|Mesopotamia]] rivelavano che [[Ardashir I|Artaserse]], il sovrano [[persiani|persiano]], aveva conquistato il regno dei [[Parti]] ed occupato tutta la sua parte orientale, uccidendo il loro re [[Artabano IV]], ed ora era chiamato il "Grande Re" e portava il doppio diadema. Artaserse poi, sottomesso tutti i barbari suoi confinanti, li costrinse a pagare un tributo. Egli non rimase inattivo, restando dalla sua parte del fiume [[Tigri]]: infatti decise di passare oltre le rive del fiume e attraversare le [[limes orientale|frontiere dell'Impero romano]], invadendo la Mesopotamia e costituendo una minaccia per la Siria.|[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio '', VI, 2.1.}}
:Vi è da aggiungere che presso [[Hatra]] furono lasciati alcuni distaccamenti dell'[[esercito romano]] (della [[legio I Parthica]] e della [[Lista delle truppe ausiliarie romane|''Cohors IX Maurorum [Gordiana]'']]).<ref>A.Maricq, ''Les dernières années d'Hatra: l'alliance romaine'', in ''Syria'' 34 (1957), p.288; {{AE|1958|238}} databile al [[5 giugno]] del [[235]]; {{AE|1958|239}}; {{AE|1958|240}}.</ref><ref name="Millar129">F.Millar, ''The Roman near East (31 BC - AD 337)'', Cambridge Massachusetts & London 1993, p.129.</ref>
 
;[[231]]: L'imperatore [[Alessandro Severo]] organizzò allora una nuova spedizione militare contro i [[Sasanidi]], arruolando una nuova [[legione romana|legione]] in [[Italia romana|Italia]], la [[legio IIII Italica]].<ref name="Southern61"/> Erodiano riporta il discorso che Alessandro fece di fronte alle truppe schierate e racconta di come i soldati fossero incoraggiati dalle parole dell'imperatore. Dopo aver distribuito denaro alle truppe, si recò al Senato per fare un discorso simile e rendere pubbliche le sue intenzioni. Il giorno della partenza (forse nella [[primavera]]<ref name="Southern61"/> di quest'anno), dopo aver presenziato ai sacrifici di rito, Alessandro lasciò Roma ([[231]]),<ref>[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio '', VI, 3.1-7, 4.1-2.</ref> per raggiungere [[Antiochia di Siria]], suo quartier generale.<ref name="Southern61"/>