Utente:TeenAngels1234/Sandbox: differenze tra le versioni

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Il regista ha inoltre descritto Shinji e [[Misato Katsuragi]] come estremamente timorosi di essere feriti, e poco adatti – mancando di un atteggiamento positivo – ad essere definiti eroi di una storia<ref name =Annomanga1/>. Rispetto all’eroe stereotipato, Shinji è caratterizzato dalla mancanza di energia ed emozione e dalla profonda chiusura verso gli altri più che da ogni sorta di eroismo e coraggio<ref>{{cita|Napier 2002|pag. 424-425}}</ref><ref name=Tsuribe>{{cita web|url= http://www001.upp.so-net.ne.jp/tsuribe/anime/critique/evait.html|autore=Manabu Tsuribe (traduzione italiana di Daniele Chetta e Viviana Esse)|titolo= La prigione della coscienza: un saggio su Evangelion|editore=Landolt-C: Recommended Music and Anime|data=febbraio 1999|accesso=2 agosto 2013}}</ref><ref name= Stray>{{cita web|url= http://www.evaotaku.com/html/dr2-children.html|autore= |titolo=Stray Children|editore=Death & Rebirth Theatrical Pamphlet: Special Edition|data=|accesso=2 agosto 2013|lingua=en}}</ref>.
Simili difficoltà nel relazionarsi con gli altri attanagliano anche [[Rei Ayanami]]<ref name=Napier2002p425/><ref name=Napier2002p426>{{cita|Napier 2002|pag. 426}}</ref>. e [[Asuka Sōryū Langley]]<ref>«Asuka non è stata esattamente la persona più aperta che abbia mai conosciuto… ogni volta che cercavo di ottenere con lei una maggiore sincronizzazione, Asuka non permetteva a sé stessa di sincronizzarsi con me. Perfino alla fine, lei non ha mosso un piede oltre la linea, in modo da avvicinarsi a me. L'ultima scena di ''The End of Evangelion'' era appena conclusa, ed ancora lei non aveva oltrepassato questa linea e non si era fatta avanti. Un giorno, ho pensato che ci fosse un muro nel cuore di Asuka.»<br>{{cita libro|autore=Yoshiyuki Sadamoto|titolo=Neon Genesis Evangelion 2|editore=[[Kadokawa Shoten]]|data=12 marzo 1996|capitolo=Intervista a Yūko Miyamura, doppiatrice di Asuka|id=ISBN 978-4047131323}}</ref><ref name=Napier2002p425/><ref name=Fujiep8384>{{cita|Fujie, Foster|pagg. 83-84}}</ref>, le altre due protagoniste<ref name= Stray/>.
 
Secondo Anno, con ''Evangelion'' si è cercato di riunire differenti punti di vista in un unico solo, creando personaggi che potessero rappresentare differenti cose e significati a differenti spettatori, in modo da rendere impossibile per chiunque la formulazione di una singola teoria sul significato dell’opera<ref name=EyesofAnno/>. Per alcuni spettatori e fans, i personaggi sono rappresentazioni psicologiche<ref name=EvaStyle/>, per altri religiose<ref name=Drazen/><ref>{{cita|Ortega}}</ref>, storiche, o perfino sé stessi<ref name=Lee>cfr. Amanda Winn Lee, Taliesin Jaffe e Jason Lee. Commentario audio all’edizione in lingua inglese di ''Evangelion: Death & Rebirth'' e ''The End of Evangelion''. DVD, Manga Entertainment. 2005.</ref>. Sembra che il principale obiettivo fosse quello di presentare personaggi che riflettessero la profonda depressione che Anno provò prima della produzione di ''Evangelion'' e la successiva guarigione;<ref name=Annomanga1/><ref name=EyesofAnno/><ref name=Wong/> giacché tutti i personaggi riflettono in parte la personalità del regista<ref>Kosukegawa, Yoichi (8 maggio [[1997]]). "Cartoon 'Eva' captures sense of void among Japanese youth". Japan Economic Newswire. «Nel numero di settembre [[1996]] di Quick Japan information magazine, Hideaki Anno, il direttore di Evangelion, descrive Eva come un 'personal film', ove i personaggi riflettono una parte del proprio carattere.»</ref>. L’assistente alla regia Kazuya Tsurumaki ha detto della serie: