Victor Serge: differenze tra le versioni
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L'arresto e la deportazione di Serge sviluppò in [[Francia]] una grossa campagna per la sua liberazione. Alcuni intellettuali vicini a [[Stalin]] come [[Romain Rolland]] o considerati "amici dell'Urss" come [[André Gide]] fecero pressione sulle autorità sovietiche affinché lo scrittore venisse rilasciato.
Questo avvenne solo alla fine della pena nel 1936, quando Serge venne espulso dall'[[Urss]] assieme alla sua famiglia.
Addio alla Russia: questo testo, scritto come a voler raccontare dati oggettivi esprime in realtà il punto di vista dello stesso Victor Serge
Dopo diciassette anni di rivoluzione, Serge dice addio alla terra russa e nell'aprile '36 arriva a [[Bruxelles]], dove rimane sconvolto dall'opulenza del [[Belgio]]. Nel '38 si trasferisce a [[Parigi]] e si dedica alla divulgazione del suo punto di vista sull'[[URSS]] e in pochi mesi apparvero un opuscolo sui processi di [[Mosca]], un bilancio sulla [[rivoluzione russa]] e numerosi articoli su pubblicazioni della sinistra rivoluzionaria, nonostante subisca la censura dai giornali vicini all'[[URSS]]. Mantiene con [[Trockij]], esule in [[Norvegia]], dibattiti epistolari, non raggiungendo tuttavia una sintesi politica. Molti giovani intellettuali, abbagliati dal carisma del fondatore dell'[[Armata Rossa]], rinunciano a contraddirlo sulle posizioni prese sul [[Poum]] spagnolo o sul [[Fronte popolare francese]], contraddizioni che invece Serge non esita a rimarcare.
Serge continua la sua attività da militante rivoluzionario, ed assieme a intellettuali critici e a vecchi militanti operai come [[André Breton]], [[Marcel Martinet]], [[Magdeleine Paz]], [[Pierre Monatte]], [[Alfred Rosmer]], [[Maurice Dommanget]], [[Daniel Guérin]]. costituisce un Comitato per l'inchiesta sui processi di Mosca e per la difesa della libertà d'opinione nella Rivoluzione che tenta di spezzare la cortina di silenzio sui crimini dello [[stalinismo]] e di controbattere in qualche modo la martellante campagna di menzogne sull'URSS.
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