Lisimaco: differenze tra le versioni

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=== Origini ===
Di Lisimaco ({{lang-grc|Λυσίμαχος|Lysimachos}}, da λύσις "soluzione" e μάχη "battaglia", letteralmente "solutore di battaglie") non sono noti con certezza né la città né l'anno di nascita: secondo [[Arriano]]<ref name=Arriano6-28>Arriano, ''Anabasi di Alessandro'' VI 28.</ref><ref name=Arriano7-18>Arriano, ''Anabasi di Alessandro'' VII 18.</ref>, era nativo di [[Pella (città)|Pella]], la capitale della [[Regno di Macedonia|Macedonia]], mentre secondo [[Eusebio di Cesarea|Eusebio]]<ref name=Eusebio>Eusebio, ''Chronicon'' I, 234.</ref>, era originario di [[Crannone|Crannon]] in [[Tessaglia]]. A sostegno della prima ipotesi c'è un passo di [[Plutarco]]<ref name=Plutarco-Dem44>Plutarco, ''Vita di Demetrio, 44''.</ref> dove lo storico di [[Cheronea]] sostiene che Lisimaco era "della stessa stirpe" ({{lang-grc|ὁμοφύλος|omofilos}}) di [[Demetrio I Poliorcete|Demetrio]], e quindi macedone. Non conosciamo il nome della madre ma da Arriano e da Eusebio sappiamo quello del padre, Agatocle<ref name=Arriano6-28/><ref name=Eusebio/>, che era di origini tessale se si tratta dello stessa persona che [[Teopompo di Chio|Teopompo]]<ref>Teopompo, ''Philippikà'', {{cita|FGrHist|115F 81}}.</ref> identifica come come uno stretto collaboratore di [[Filippo II di Macedonia|Filippo II]].
 
L'anno di nascita fu il [[361 a.C.]] secondo lo [[Luciano di Samostata|Pseudo-Luciano]]<ref name=luciano-11>Psuedo-Luciano, Macrobii 11.</ref>, il [[355 a.C.]] secondo [[Marco Giuniano Giustino|Giustino]]<ref name=Giust17/> e infine il [[351 a.C.]] secondo [[Appiano di Alessandria|Appiano]]<ref name=Appiano-64>Appiano, ''Syriakà'' 64.</ref>. Alcuni storici moderni prediligono il 361 a.C.<ref>{{Cita|Merker}}.</ref>, altri una data compresa che il 361 a.C. e il 355. a.C.<ref name=Heckel>{{Cita|Heckel}}.</ref>, mentre la data del 351 a.C. sembra quella più improbabile, visto che tra [[332 a.C.]] e il [[326 a.C.]] Lisimaco è già guardia del corpo di Alessandro, il che sarebbe stato difficile a un'età inferiore ai 30 anni<ref>{{Cita|Landucci Gattinoni|pag. 77}}.</ref>.