Salomè - Una storia: differenze tra le versioni

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* Proiettato a [[Donnafugata Film Festival]] 2010
* Proiettato per: [[AIC]] Viaggio attraverso la Cinematografia di [[Daniele Nannuzzi]]
 
== {{chiarire|Nota di regia}} ==
''Salomè - una storia'' nasce dal desiderio di ricreare l'esperienza di ciò che è successo davanti ed intorno allo spettatore, nella sala cinematografica, a cavallo degli ultimi tre secoli. L’evoluzione tecnica di un’arte che ha rivoluzionato l’immaginario collettivo. L’evoluzione del trucco, della recitazione, dell’illuminazione, dell’uso della musica, del suono, del montaggio… Insomma un piccolo omaggio al cinema e a tutte le arti e mestieri che in esso si fondono.
Per non far soccombere di fronte a tutta questa “forma” l’aspetto emozionale, un monologo: alta espressione autoriale e attoriale, girato in piano sequenza.
Come metafora del cinema, la settima arte crocevia delle precedenti, Salomè: personaggio biblico appena accennato, e neanche per nome, dai vangeli di Marco e Matteo. L’immagine che abbiamo di lei è il frutto di tutte le rappresentazioni che, nei secoli, in ogni forma d’arte, vi si sono ispirate.
Salomè e cinema, quindi. Un incontro tra due creature d’arte, tecnica e contaminazione; dove musica, parola, poesia, fotografia, rappresentazione, spazio plastico si rincorrono l’un l’altro collaborando alla creazione di un unico figlio filmico, in cui la luce si fa scenografia, la pittura si fa immagine, il movimento si fa racconto, il montaggio si fa musica, lo stile si fa epoca.
 
==Note==