Enrico Scuri: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
tuttora
Riga 41:
Le sue opere toccavano sia l'ambito sacro che quello profano, riscontrando grande successo e trovando estimatori sia nella terra bergamasca ma anche al di fuori dai confini provinciali. In tal senso un gran numero di dipinti si trova nelle province di [[Provincia di Milano|Milano]] e [[Provincia di Lodi|Lodi]], in quella di [[Provincia di Brescia|Brescia]], [[Provincia di Cremona|Cremona]] e [[Provincia di Pavia|Pavia]], ma anche a [[Bologna]] (il dipinto raffigurante ''Santa Maria Maddaena''), [[Trento]] (''Fuga da un incendio''), [[Urbino]] (''Autoritratto'') e [[Venezia]] (''Diana ed Endimione''), ed altre addirittura giunte fino a [[Londra]] (il ''Milone di Crotone''), [[Vienna]] (''Morte di Agnadeca''), e [[Filadelfia (Pennsylvania)|Filadelfia]] (''Tardi rimorsi''): come si evince dal nome di alcune di queste opere, lo Scuri dipinse episodi storici e ad altri collegati alle tragedie dell'antica Grecia, oltre alla costante religiosa.
 
Uno dei motivi per il quale viene tutt'oratuttora sovente ricordato è quello di essere stato uno degli ultimi esponenti del classicismo, in quel tempi in procinto di essere sostituito nel comune modo di intendere l'arte dall'avvento del [[Verismo]] e del [[Realismo]]. Questa situazione, rafforzata dall'indifferenza del pittore alle nuove tendenze artistiche, lo espose a feroci critiche che lo tacciavano di inadeguatezza, situazione che coinvolse anche l'Accademia stessa, ritenuta arretrata ed obsoleta artisticamente rispetto alle altre scuole artistiche italiane.
 
Durante gli ultimi periodi, pur rimanendo nell'ambito artistico che lo ha sempre contraddistinto, si rese protagonista di esperienze indirizzate verso il simbolismo, con interessi post-romantici.