Basilica Giulia: differenze tra le versioni

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Le due basi con iscrizioni vicino al centro della facciata riportano: "''Opus Polycliti'' e ''Opus Timarchi''. Si tratta delle firme di due famosi scultori greci attivi a Roma, le cui sculture originali vennero trasportate qui probabilmente all'epoca di [[Settimio Severo]],a giudicare dai caratteri delle iscrizioni. Una di queste basi inoltre poggia su un'ulteriore basamento che ricorda il ''[[praefectus urbi]]'' [[Gabinio Vettio Probiano]], probabilmente da identificare col [[Probiano (praefectus urbi 377)|Probiano]] prefetto nel 377,<ref>{{en}} Gregor Kalas, «Writing and Restoration in Rome: Inscriptions, Statues and the Late Antique Preservation of Buildings», in Caroline Goodson, Anne E. Lester, Carol Symes (a cura di), ''Cities, texts, and social networks, 400-1500: experiences and perceptions of medieval urban space'', Ashgate Publishing, Ltd., 2010, ISBN 9780754667230, pp. 40-42.</ref> che aveva fatto portare qui la statua da un'altra località.
 
Tra i reperti trovati durante gli scavi della basilica ci sono alcune antefisse arcaiche in terracotta (fine del VI, inizio del V secolo a.C.), forse tracce dell'originaria decorazione del vicino [[tempio dei Castori]]. Alle spalle della basilica sono stati scavati i resti di alcune ''tabernae'', comunicanti con la basilica stessa, verosimilmente aperte su una strada antica, nella zona non scavata sotto l'ex-[[ospedale della Consolazione]], dove si doveva affacciare anche il [[tempio di Augusto]] divinizzato. All'angolo col ''Vicus Tuscus'' (via degli Etruschi, che fin dall'epoca arcaica avevaoavevano stabilito qui una loro comunità), doveva trovarsi la ''statua di [[Vertumno]]'', divinità da essi adorata.
 
== Note ==