Colonizzazione russa dell'America: differenze tra le versioni

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==Prime esplorazioni e colonie==
[[ImmagineFile:1860-russian-america.jpg|thumb|left]]
Le prime esplorazioni russe del territorio americano ebbero luogo dopo il [[1721]], anno in cui [[Vitus Jonassen Bering]], per conto dell'impero russo, scoprì il cosiddetto [[passaggio a nord-est]], nonché lo [[stretto di Bering|stretto omonimo]].
 
Questa scoperta aprì la strada a successive spedizioni. Nel [[1732]] [[Ivan Fedorov (navigatore)|Ivan Fedorov]] fu il primo ad esplorare l'[[Alaska]] settentrionale; un simile primato spetta anche al già citato Bering, in compagnia dell'esploratore [[Aleksei Chirikov]], primi nel [[1741]] ad avventurarsi nelle [[Isole Aleutine]], nell'[[Alaska]] Meridionale, e lungo le coste del [[Nord America]].
 
Occorsero tuttavia circa 50 anni per la fondazione della prima colonia. La [[America russa|prima]] venne fondata nel [[1784]] da parte di [[Grigorij Šelichov]] in [[Alaska]].
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Quest'ultimo si trovava a circa 50 miglia da [[San Francisco]] e creò forti contrasti con l'[[impero spagnolo]], che controllava la California: fondato nel [[1812]], venne infatti abbandonato per queste ragioni già nel [[1841]].
 
Nel [[1818]] un imprenditore russo, [[Georg Anton Schäffer]], occupò [[Kauai]] nelle [[Hawaii]] e tentò di negoziare un trattato di protezione con il Governatore indigeno dell'isola di [[Kaumualii]], alle dipendenze del re [[Kamehameha I delle Hawaii|Kamehameha I]], allora sovrano delle Hawaii; lo [[zar]] [[Alessandro I di Russia|Alessandro I]] rifiutò di firmare questo trattato.
 
La popolazione delle colonie russe raggiunse la quota di 40.000 persone; la maggior parte dei coloni erano [[Aleutini]] e questi territori non furono mai veramente redditizi, in larga parte a causa degli elevati costi di trasporto dalla Russia alle Americhe.
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La Russia decise di vendere i propri territori in America, a fronte di una specifica richiesta statunitense in tal senso, proprio perché non redditizi.
 
La richiesta di vendita dell'Alaska e delle Aleutine fu avanzata per tramite di [[William Seward]], [[Segretario di Stato degli Stati Uniti]], e fu accolta dall'[[Impero russo]]. Il contratto di vendita fu quindi firmato il [[9 aprile]] [[1867]] per un prezzo di 7.200.000 [[dollari]].
 
{{cn|Anche ai giorni nostri, ma anche durante l'epoca dell'[[Unione Sovietica]], circolavano voci che in realtà l'Alaska non fosse stata venduta agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] ma soltanto affittata per un periodo variabile fra i 99 e i 150 anni e, una volta scaduto il periodo di concessione, restituita ai legittimi proprietari, ovvero la Russia}}. {{cn|L'origine di queste voci è spiegabile in parte col fatto che dopo la [[Rivoluzione d'Ottobre]] tutti i trattati internazionali, stipulati segretamente dagli zar, vennero ufficialmente dichiarati non validi dal nuovo governo post-rivoluzionario}}.
 
== Testimonianze della presenza russa in America ==
[[ImmagineFile:FortRoss-chapel-reconstructed.jpg|thumb|left]]
La presenza storica dei russi nella [[California]] è provata da un ritrovamento archeologico avvenuto nel [[1920]] in un boschetto di aranci vicino alla [[Missione]] [[San Fernando Rey de España]]. In quell'anno venne dissotterrata una campana, del peso di circa 100 [[libbre]], che riportava la seguente iscrizione in lingua russa: «Nell'anno [[1796]], nel mese di gennaio, questa campana venne fusa nell'[[isola Kodiak]] con la benedizione dell'[[Archimandrita]] Joaseph, durante la permanenza di [[Alexandr Baranov]]».
 
Non si sa come questa campana [[ortodossa]] russa da [[Isola Kodiak|Kodiak]] sia arrivata fino ad una [[Missioni spagnole in California|missione spagnola]] nella [[California meridionale]], sebbene il suo ritrovamento confermi l'esistenza di un'antica emigrazione [[Russia|russa]] sulle coste del [[Oceano Pacifico|Pacifico]] e di un commistione culturale con le due culture già presenti in questa zona, ovvero quella [[Spagna|spagnola]] e quella dei [[Classificazione dei nativi americani|Nativi Americani]].
 
La [[Chiesa ortodossa russa]] può far risalire la propria presenza nell'[[America settentrionale]] a queste prime missioni russe.
 
In Alaska vissero anche alcuni santi ortodossi come [[Sant'Ermanno d'Alasca]], [[Sant'Innocenzo d'Alaska]] e [[Pietro l'Aleuta]], il cui tradizionale culto prosegue ai giorni nostri ed è uno dei punti di forza della comunità ortodossa in Alaska.