Veritatis splendor: differenze tra le versioni
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|nome_Pontefice=[[Papa Giovanni Paolo II]]
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|anno=
|anno_pontificato=XV
|titolo_italiano=Lo splendore della verità
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'''''Veritatis Splendor''''' ("Lo splendore della verità") sono le prime due parole che danno il titolo ad una [[enciclica]] di [[Papa Giovanni Paolo II]]. Questo documento esprime la posizione della [[Chiesa cattolica]] sulla condizione dell'uomo davanti al bene e al male, e sul ruolo della Chiesa nell'insegnamento morale. L'enciclica è uno degli [[magistero|interventi magisteriali]] di [[teologia morale]] più completi e filosoficamente fondati della tradizione cattolica. Venne promulgata il
==Struttura del documento==
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===Risposta al relativismo morale===
La ''Veritatis Splendor'' inizia affermando che ci sono ancora verità assolute accessibili ad ogni persona. Contraria alla [[filosofia]] del [[relativismo]] morale, l'enciclica afferma che la legge morale è universale, per tutte le persone delle differenti culture, essendo radicata nella stessa condizione umana. Giovanni Paolo II insegna che, indipendentemente da come e quanto una persona sia separata da Dio,
{{quote|nella profondità del suo cuore permane sempre la nostalgia della verità assoluta e la sete di giungere alla pienezza della sua conoscenza.|VS 1}}
Continua scrivendo che
{{quote|la risposta alle domande fondamentali è possibile solo grazie allo splendore della verità che rifulge nell'intimo dello spirito umano.|VS 2}}
===Autorità della Chiesa cattolica nell'insegnamento morale===
Il Papa insegna che
{{quote|solo Dio può rispondere alla domanda sul bene, perché Egli è il Bene. Interrogarsi sul bene, in effetti, significa rivolgersi in ultima analisi verso Dio, pienezza della bontà.|VS 9}}
Contro la convinzione che l'insegnamento ecclesiale abbia un ruolo principalmente esortativo, Giovanni Paolo II riafferma la dottrina tradizionale, secondo cui il magistero della Chiesa cattolica ha l'autorità di esprimere pronunciamenti definitivi sulla questioni morali. Ancora, il Papa insegna che la Chiesa è un particolare aiuto dato da [[Gesù|Cristo]] per aiutare a trovare risposta alla domanda di ognuno su cosa è giusto e cosa è sbagliato.
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{{quote|non attenua né tanto meno elimina la libertà dell'uomo, al contrario la garantisce e la promuove.|VS 35}}
Secondo il Papa, oggi
{{quote|il senso più acuto della dignità della persona umana e della sua unicità, come anche del rispetto dovuto al cammino della coscienza, costituisce certamente un'acquisizione positiva della cultura moderna.|VS 31}}
Comunque, egli avverte, la libertà umana pur essendo buona in sé stessa non è un assoluto. La mera decisione per sé stessi di ciò che uno possa fare non è assolutamente un vero sostituto per determinare se qualcosa sia di fatto buono o cattivo. Dato che è Dio il vero autore del bene, è di importanza critica, prima di fare una propria scelta in modo assoluto, il conoscere come la legge divina, espressa dal magistero autorevole della Chiesa, consideri una certa questione.
===Legge naturale===
Il Papa accoglie e sostiene il ruolo della ragione umana per scoprire ad applicare la legge naturale (cioè quegli aspetti della legge morale che possono essere conosciuti senza la [[rivelazione]] divina). Ciononostante, afferma l'enciclica, essendo Dio il vero autore della legge morale, la [[ragione]] umana non può prendere il posto di quegli elementi della legge morale che sono di origine divina:
{{quote|la giusta autonomia della ragione pratica significa che l'uomo possiede in sé stesso la propria legge, ricevuta dal Creatore. Tuttavia, l'autonomia della ragione non può significare la creazione, da parte della stessa ragione, dei valori e delle norme morali... una tale pretesa autonomia contraddirebbe l'insegnamento della Chiesa sulla verità dell'uomo. Sarebbe la morte della vera libertà.|VS 40}}
In particolare, Giovanni Paolo II nega quelle idee di moralità che trattano il corpo umano come un "dato bruto" (VS 48), separando l'uomo e l'uso che egli fa del proprio corpo dal suo più profondo significato, derivante dall'interezza della persona umana.
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