Ghost in the Shell 2: ManMachine Interface: differenze tra le versioni
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}} è un [[manga]] composto da undici [[Capitolo (testo)|capitoli]] scritti e disegnati da {{Nihongo|[[Masamune Shirow]]|士郎 正宗|''Shirō Masamune''}} sulla rivista ''[[Young Magazine]]'' (della [[Kodansha]], dal numero 30 al 38) nel [[1997]]. Il primo volume che li racchiude tutti in un solo tomo appare nel [[2001]]. In Italia invece, GitS2 arriva il
[[Sequel]] di ''[[Ghost in the Shell 1.5: Human-Error Processor]] '', ''GitS2'' esplora un elevato numero di temi [[filosofia|filosofici]] riguardanti la natura dell'identità [[Uomo|umana]] e i limiti della nostra [[coscienza]] e [[conoscenza]].
''GitS2'' deve molto alle convenzioni del genere [[cyberpunk]] e i suoi lettori abituali dovrebbero poter riconoscere immediatamente i problemi sollevati da Shirow. Ad esempio, l'indagine filosofica effettuata non è completamente innovativa e l'analisi potrebbe essere vista come rivisitazione di quanto già sperimentato nel [[Ghost in the Shell|prequel]] con, in aggiunta, complesse sequenze d'azione in [[computer grafica]].
== Trama ==
La storia ha un prologo in un tempio, dove alcuni uomini politici e funzionari d'altro livello, tra cui Aramaki, ascoltano una medium governativa che parla della nascita di una nuova forma di coscienza, e della sua "madre", che ha preso il nome di Motoko Aramaki.
La storia si sposta e cominciano le vicende di Motoko Kusanagi/Aramaki, nelle sue varie identità attraverso la rete e i corpi ad essa connessi, finché alla fine incontrerà letteralmente se stessa. Una se stessa con un diverso punto di vista.
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== Critiche ==
{{F|anime e manga|agosto 2007}}
Il manga è stato aspramente criticato per aver focalizzato eccessivamente l'attenzione, pagina dopo pagina, sui problemi relativi al [[Ghost in the Shell#Cyberbrain warfare.2FGhost hacking|cyberbrain warfare]] in contrapposizione ai temi d'azione poliziesca del manga precedente.
La trama è stata inoltre criticata poiché di troppo difficile comprensione, anche per i già complessi standard dell'autore. Ulteriore motivo di critica è stato il largo utilizzo del [[fan service]]: Motoko, ora chiamata Motoko Aramaki, e gli altri personaggi femminili godono di proporzioni eccessivamente generose, indossano costantemente vestiti esigui e sono spesso inquadrate in mezzo alle gambe.
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