Mo' Better Blues: differenze tra le versioni
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* [[Denzel Washington]]: Bleek Gilliam
* [[Spike Lee]]: Giant
* [[Wesley Snipes]]: Shadow Henderson
* [[Giancarlo Esposito]]: Left Hand Lacey
* [[Robin Harris]]: Butterbean Jones
* [[Joie Lee]]: Indigo Downes
* [[Bill Nunn]]: Bottom Hammer
* [[John Turturro]]: Moe Flatbush
* [[Dick Anthony Williams]]: Big Stop Williams
* [[Cynda Williams]]: Clarke Bentancourt
* [[Nicholas Turturro]]: Josh Flatbush
* [[Jeff "Tain" Watts]]: Rhythm Jones
* [[Samuel L. Jackson]]: Madlock
* [[Leonard Thomas]]: Rod
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* [[Bill Lee]]: padre della sposa
* [[Branford Marsalis]]: se stesso
* [[Tracy Camilla Johns]]:
* [[John Canada Terrel]]:
* [[Monty Ross]]:
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* [[Francesco Pannofino]]: Bleek Gilliam
* [[Marco Mete]]: Giant
* [[Alessandro Rossi (doppiatore)|Alessandro Rossi]]: Shadow Henderson
* [[Francesco Vairano]]: Left Hand Lacey
* [[Giorgio Lopez]]: Butterbean Jones
* [[Cristina Boraschi]]: Indigo Downes
* [[Massimo Corvo]]: Bottom Hammer
* [[Antonio Sanna]]: Moe Flatbush
* [[Luciano De Ambrosis]]: Big Stop Williams
* [[Micaela Esdra]]: Clarke Bentancourt
* [[Vittorio De Angelis]]: Josh Flatbush
* [[Stefano Mondini]]: Rhythm Jones
* [[Sandro Sardone]]: Madlock
|fotografo= [[Ernest Dickerson]]
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Per il ruolo di Big Stop, padre di Bleek, Spike Lee voleva [[Ossie Davis]], ma l'attore era impegnato nelle riprese di un altro film, così la parte fu affidata a Dick Anthony Williams.<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/>
=== Riprese ===
Le riprese del film iniziarono il
Furono molte le discussioni tra Lee e suo padre, Bill, che si occupava della colonna sonora. Bill Lee era un purista del [[jazz]], e non voleva usare effetti elettronici o altri effetti imposti dalle nuove tecnologie. Per questo fu allontanato varie volte dal set. I dissidi con il padre portarono Spike Lee a cercare un altro [[compositore]] per le musiche del film. Contattò così [[Terence Blanchard]], chiedendogli se poteva usare una sua melodia, intitolata ''Sing Soweto'', creata per i bambini del [[Sudafrica]]. Blanchard rispose positivamente, ma in seguito il brano non fu inserito nel montaggio finale del film. Blanchard invece scrisse un nuovo arrangiamento, appositamente creato per il film. Lee, nella sua autobiografia, sostiene che comunque fu suo padre a offrire a Blanchard l'opportunità di dirigere l'[[orchestra]].<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/>
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Oltre alle difficoltà con il padre, Spike Lee dovette affrontare altri problemi con la sorella Joie. Il ruolo di Indigo era il più importante mai interpretato da essa, e l'attrice dichiarò che quella fu la sua esperienza più dura, soprattutto per quanto riguarda la scena di [[Rapporto sessuale|sesso]] interpretata con Denzel Washington. ''«È stata un'esperienza davvero terribile. Non credo di essere riuscita a sentirmi davvero in intimità con lui, e penso che nel film si veda. La presenza di Spike ha creato una vera e propria tensione tra noi. Mi fa sentire a disagio ancora adesso, è una scena che non riesco assolutamente a guardare»'', dichiarò l'attrice.<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/>
Durante la festa per la fine della [[postproduzione]], il
=== Accoglienza ===
Il film uscì nelle sale cinematografiche [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] il
=== Critiche ===
Il film ebbe recensioni contrastanti. Nessuno contestò la riuscita del film come studio sul jazz, ma molti sembrarono preoccuparsi dei due manager ebrei del Beneath the Underdog, indecisi se il loro ritratto fosse [[antisemitismo|antisemita]] oppure no.<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/> La Anti-Defamation League of B'nai B'rith giudicò l'insistere sull'avarizia dei due fratelli come uno dei più offensivi [[stereotipo|stereotipi]] sugli ebrei. John Turturro, che interpretò uno dei due fratelli, si dichiarò molto sorpreso per le lamentele dell'associazione. ''«Rimasi scioccato da quella reazione. Mia moglie è ebrea. Noi non ne abbiamo mai discusso come un problema. Sono stati i media a definire "tirchi bastardi" i fratelli Flatbush»'', dichiarò l'attore. L'avvocato di Spike Lee consigliò al regista di scrivere una lettera aperta al ''[[New York Times]]'', nella quale dichiarare di non essere antisemita, ma Lee si rifiutò: ''«Personalmente ritenevo fosse sciocco, e in parte anche buffo, sostenere che in tutta la storia musicale americana nessun ebreo avesse mai sfruttato un musicista afroamericano»'', dichiarò.<ref name="libroAUTOBIOGRAFIA"/>
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