Regno d'Aragona: differenze tra le versioni
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|linkLocalizzazione = Reino de Aragón.svg
|linkMappa =
|paginaStemma = |stemma del regno d'Aragona
|paginaBandiera =
|motto =
|lingua ufficiale = [[Lingua latina|Latino]]
|lingua = in prevalenza [[Lingua catalana|catalano]] e [[Lingua castigliana|castigliano]], in misura minore [[lingua aragonese|aragonese]] e con possibili ''enclave''s di [[lingua mozarabica]] e [[Lingua araba|arabo]] nella valle dell'[[Ebro]].
|capitale principale = [[Saragozza]] (fu la terza)
|altre capitali = [[Jaca]] (fu la prima), poi [[Huesca]]
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|governo =
|titolo capi di stato = Re di Aragona
|elenco capi di stato = Elenco di monarchi d'Aragona
|inizio = [[1035]]
|primo capo di stato = [[Ramiro I di Aragona|Ramiro I]]
|stato precedente = [[File:Blason Royaume d'Aragon ancien.svg|20px|Armas antigas do reino de Aragão]] [[Contea d'Aragona]]
|evento iniziale = proclamazione del regno
|fine = [[1162]]
|ultimo capo di stato = [[Petronilla di Aragona|Petronilla]]
|stato successivo = [[File:Estandarte de la Corona de Aragon.png|20px]] [[Corona d'Aragona]]
|evento finale = Unione dinastica tra il regno d'Aragona e la contea di Barcellona e le altre contee Catalane, con [[Alfonso II di Aragona|Alfonso II il Casto]], all'abdicazione di Petronilla
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[[File:Pietro I d'Aragón.jpg|270px|right|thumb|Pietro I di Aragona]]
Il figlio di Sancho, [[Pietro I di Aragona]], gli subentrò, governando i due regni separatamente e conquistando [[Huesca]], nel [[1096]], dopo aver sconfitto, nei pressi della città, alla [[battaglia di Alcoraz]] (19 novembre), il re di [[Saragozza]], Al-Musta'in II. Sempre nel [[1096]] si alleò con [[el Cid]], che aveva occupato [[Valencia]], con il proposito di fermare insieme l'avanzata almoravide; cosa che avvenne alla battaglia di Bairén. Nel [[1097]] spostò la capitale del regno da [[Jaca]] a [[Huesca]] e nel [[1101]] tentò inutilmente di occupare [[Saragozza]]. Con la sua politica aggressiva contro i [[Mori (storia)|Mori]], consolidó la supremazia militare delle truppe cristiane su quelle musulmane e ricevette un'indulgenza da "crociata" da [[papa Pasquale II]].
[[File:Zaragoza - Estatua Alfonso I el Batallador.jpg|thumb|left|Statua di Alfonso I a [[Saragozza]].]]
Il fratello [[Alfonso I di Aragona|Alfonso I il Battagliero]] gli successe nel [[1104]], continuando nelle campagne militari iniziate da Pietro e sconfiggendo, per la seconda volta, al-Mustain II, re della [[taifa]] di Saragozza, a Valtierra. Nel [[1009]] sposò la regina di León e Casiglia, [[Urraca di Castiglia|Urraca]]. Fu un matrimonio disgraziato che venne annullato da [[Papa Pasquale II]] nel [[1114]] (anno in cui aveva strappato [[Tudela (Navarra)|Tudela]] ai musulmani), ma lasciò una controversia per i confini dei regni, che Alfonso I risolse, dopo la morte di Urraca ([[1126]]), con il successore [[Alfonso VII di Castiglia|Alfonso VII]], occupando alcuni territori castigliani ([[Calahorra]] e le province di [[Guipuzcoa]] e di [[Alava]]). Nel [[1118]] [[Saragozza]] fu liberata dai Mori e divenne la capitale del regno d'Aragona. Poi conquistò anche [[Fuentes de Ebro]], Tudela, [[Cervera]], [[Tarazona]], [[Magallón]], [[Borja]], [[Alagón (Spagna)|Alagón]], [[Novillas]], [[Mallén]], [[Rueda]] ed [[Épila]] ([[1119]]). Ripopolò [[Soria]] ed i suoi dintorni. Nel [[1119]], dopo aver posto l'assedio a [[Calatayud]], dovette far fronte ad un esercito di [[almoravidi]], che sconfisse nella battaglia di [[Cutanda]], [[Calamocha]], [[provincia di Teruel]], poi tornò a Calatayud e la conquistò; inoltre, nel 1120, occupò [[Bubierca]], [[Alhama de Aragón]], [[Ariza]] e [[Daroca]]. Nel [[1122]] fondò a [[Belchite]] un ordine militare, che fu pioniere degli ordini militari in Aragona, per la lotta contro i musulmani; tuttavia, i musulmani che vivevano nelle città conquistate da Alfonso non solo vennero difesi da eventuali angherie, ma furono anche beneficiati con particolari privilegi. Nel [[1125]] tentò inutilmente di invadere i terrori di [[Valencia]], [[Murcia]] e [[Andalusia]] orientale e nel [[1126]] organizzò un'incursione militare contro [[Granada]] e contro [[Cordova]]; al termine della campagna riportò con sé 14.000 [[mozarabi]], con i quali ripopolò i territori a sud dell'[[Ebro]]. Nel [[1131]] pose l'assedio a [[Bayonne]] (dove redasse il testamento che lasciava tutti i suoi regni all'[[Cavalieri templari|Ordine del Tempio del Santo Sepolcro]], che conquistò dopo un anno di assedio) e annesse il [[Labourd]]. Cercando di conquistare tutta la valle dell'Ebro sino alla foce del fiume, assediò ed occupò [[Mequinenza]], nel [[1133]]. Poi assediò [[Fraga]] con soltanto 500 cavallieri, tra cui [[Garcia IV Ramirez di Navarra|Garcia IV Ramirez]], futuro re di Navarra, ma il 17 luglio del [[1134]] fu sconfitto. Allora passò ad assediare il castello di Lizana, nella zona di [[Huesca]], dove morì, il 7 settembre [[1134]], in seguito alle ferite ricevute nella battaglia avvenuta tra le località di [[Sariñena]] e [[Grañén]]. Il suo testamento non fu accettato né dalla chiesa né dalla nobiltà che, dato che Alfonso non aveva eredi, decisero per la separazione dei due regni:
* la Navarra andò a [[Garcia IV Ramirez di Navarra|Garcia IV Ramirez]], "il Restauratore", discendente dal re di Navarra, [[Garcia III Sanchez di Navarra|Garcia III Sanchez]]
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=== Elenco dei Re d'Aragona e Navarra ===
* [[1076]] [[1094]] [[Sancho Ramírez di Aragona|Sancho Ramirez, I di Aragona e V di Navarra]]
* [[1094]] [[1101]] [[Pietro I di Aragona|Pietro I di Aragona e Navarra]]
* [[1104]] [[1134]] [[Alfonso I di Aragona|Alfonso I di Aragona e Navarra]]
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== Separazione dal [[Regno di Navarra]] ==
[[File:Remiro II d'Aragón.jpg|thumb|Ritratto di [[Ramiro II d'Aragona]]]]
I nobili aragonesi, riuniti a [[Jaca]], rifiutarono di adempiere alle volontà testamentarie di Alfonso I e riconobbero come re d'Aragona Ramiro che, pur essendo vescovo di [[Roda de Barà|Roda]] e [[Barbastro]], accettò e quindi successe ad Alfonso sul trono di Aragona.<br /> Appena salito al trono, Ramiro si trovò quasi subito in difficoltà con le bande di nobili, che cercavano di prendere il sopravvento, pensando di sostituire il monarca e, nel [[1135]], dovette rifugiarsi nella contea di [[Besalú]], dove dimostrò di avere doti di comando, riprendendo così il controllo della situazione.<br />Nel corso del [[1135]] il re di León e Castiglia, [[Alfonso VII di Castiglia|Alfonso VII]], dopo aver occupato il regno di Navarra, era entrato in Aragona, imponendole il vassallaggio (e assumendo il titolo di "Imperatore"), e, nel [[1136]], ne aveva occupato la capitale, [[Saragozza]].<br />Dopo aver preso moglie, nel [[1136]] nacque l'erede, [[Petronilla di Aragona|Petronilla]], che fu subito promessa in sposa al conte di Barcellona, [[Raimondo Berengario IV di Barcellona|Raimondo Berengario IV]] e l'impegno matrimoniale fu firmato a [[Barbastro]], l'
[[File:Petronila_Ramon_Berenguer.jpg|thumb|right|Ritratto di Petronilla e Raimondo Berengario IV, olio del 1634 (Museo del Prado).]]
Nel [[1137]], all'età di circa un anno, Petronilla divenne regina sotto la tutela del futuro marito, Raimondo Berengario IV.<br />Nel [[1143]], a [[Zamora (Spagna)|Zamora]], di fronte al legato di [[papa Innocenzo II]], il re di [[Castiglia]] [[Alfonso VII di Castiglia|Alfonso VII]] riconobbe il contratto di matrimonio, poi celebrato nel [[1150]], tra il conte di Barcellona, Raimondo Berengario IV e la giovanissima regina di Aragona, Petronilla, accettando così l'unione di tutte le contee catalane con l'Aragona, e di fatto un grande regno d'Aragona.<br />Nel [[1162]], alla morte del conte Raimondo Berengario, Petronilla abdicò a favore del figlio primogenito che salì al trono con il nome di Alfonso II e che ereditò anche le contee catalane unificando il regno d'Aragona con la [[contea di Barcellona]].
=== Elenco dei Re d'Aragona ===
* [[1134]] [[1137]] [[Ramiro II di Aragona]] ''il Monaco''
* [[1137]] [[1162]] [[Petronila di Aragona]]
{{vedi anche|Corona d'Aragona}}
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* [[Storia dell'Aragona]]
* [[Sovrani delle Asturie]]
* [[Sovrani di Castiglia]]
* [[Re di Navarra]]
* [[Conti di Barcellona]]
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== Bibliografia ==
* Rafael Altamira, ''Il califfato occidentale'' in ''Storia del mondo medievale''. vol. II, 1999, pp. 477-515
* Rafael Altamira, ''La Spagna (1031-1248)'', in ''Storia del mondo medievale'', vol. V, 1999, pp. 865-896
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[[Categoria:Stati costituiti nell'XI secolo]]
[[Categoria:Stati dissolti nel XII secolo]]
[[Categoria:
[[Categoria:Stati europei scomparsi]]
[[Categoria:Aragona]]
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