RMS Nova Scotia: differenze tra le versioni

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Alle 7:07 del 28/11/1942, mentre ere in navigazione a circa 244 km da [[Durban]], la nave fu silurata dal sottomarino tedesco [[U-boot]] 177 ed affondò in pochi minuti.
 
La stragrande maggioranza dei prigionieri di guerra non fece in tempo a salvarsi nelle scialuppe di salvataggio, il sommergibile tedesco emersoemerse per soccorrere i naufraghi, ma a causa dello spazio limitato ne poté soccorrere insolo una piccola parte, il resto continuocontinuò a rimanere aggrappato aad ogni oggetto gallegiantegalleggiante in balia delle correnti e degli [[squali]]. Nel frattempo l´U 177 emise un [[SOS]] diretto a tutte le marine neutrali.
 
Dopo due giorni dall'affondamento (precisamente alle 5:45 del 30/11/1942), la fregata portoghese Alfonso de Albuquerque soccorse i 181 soppravvissuti (117 italiani e 64 tra inglesi e sudafricani), fra le vittime vi furono 651 prigionieri italiani tra cui [[Giovanni Ellero]], etnologo italiano, impegnato nel [[Corno d'Africa]]. Si stima che almeno un quarto dei deceduti fu sbranato da [[squali]].
 
La fregata portoghese portoportò i naufraghi a [[Maputo]], gli italiani furono curati nei locali ospedali, gli inglesi e i sudafricani vennero espatriati in Sudafrica. Alcuni dei naufraghi italiani rientrarono in Italia (aiutati dal locatelocale consolato italiano), altri continuarono a vivere in [[Mozambico]]. Alcuni dei corpi dei sopravvisutisopravvissuti furono ritrovati alcuni giorni dopo il salvataggio dei superstiti, questi furono sepolti in alcune fosse comuni per prigionieri di guerra di Durban.
 
In ricordo di questa tragedia, nel 1982 i superstiti che continuarono a vivere in Mozambico eressero a Durban una stele commemorativa.<ref>http://www.navenovascotia.com/</ref>