Sándor Márai: differenze tra le versioni

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|Nome = Sándor
|Cognome = Márai
|PostCognomeVirgola = in origine '''Sándor Károly Henrik Grosschmid de Mára'''
|Sesso = M
|ForzaOrdinamento = Marai, Sandor
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==Vita==
Márai nacque a Kassa (oggi [[Košice]]), che in tempi passati faceva parti dell'Ungheria (Impero Austro-Ungarico) e oggi appartiene alla [[Slovacchia]], da un'antica famiglia [[sassoni|sassone]]. Studiò giornalismo presso l'''Institut für Zeitungskunde'' dell'[[Università di Lipsia]] per poi spostarsi a [[Francoforte sul Meno]] e [[Berlino]], senza però conseguire mai la laurea.
Per un breve periodo accarezzò l'idea di scrivere in [[lingua tedesca|tedesco]], scegliendo però alla fine la lingua materna, l'[[lingua ungherese|ungherese]]: in questo periodo appaiono i primi articoli sulla rivista [[satira|satirica]] ''Der Drache'' dell'editore sassone Hans Reinmann. Più tardi iniziò una collaborazione con uno dei più prestigiosi quotidiani tedeschi, la ''Frankfurter Zeitung''.
Nel [[1917]] pubblicò la sua prima opera, una raccolta di poesie dal titolo ''Il libro dei ricordi''.
 
Nel [[1923]] si sposò con una donna di origini ebraiche, Lola, ma la coppia non riuscì ad avere figli (più tardi, alla fine della [[seconda guerra mondiale]], avrebbero adottato un orfano di guerra, János). Márai visse agiatamente per un certo periodo a [[Berlino]], prima della disastrosa crisi [[inflazione|inflazionistica]] che colpì in quegli anni la [[Germania]], poi fu inviato dalla ''[[:de:Frankfurter Zeitung|Frankfurter Zeitung]]'' a [[Parigi]] come corrispondente. Nella capitale francese però non riuscì a mantenere lo stesso tenore di vita del passato e in poco tempo si ritrovò in gravi ristrettezze economiche.
 
[[ImmagineFile:Márai-dom.jpg|thumb|left|250px|La casa di Sándor Márai a Košice, oggi sede di una raccolta di cimeli dello scrittore]]
Nel [[1928]] fece ritorno in [[Ungheria]] e si stabilì a [[Budapest]], disorientato e confuso, in cerca di un nuovo lavoro e della possibilità di comporre prose più lunghe ed elaborate nella lingua madre. Proprio questo periodo corrisponde alla sua fase più produttiva: sviluppò decine di lavori, 22 dei quali tradotti oggi in tedesco. Negli anni trenta acquistò visibilità e fama con il suo stile chiaro e preciso, impregnato di [[realismo]] e fu il primo a recensire le opere di [[Franz Kafka|Kafka]]. Risale al [[1934]] il suo primo successo, con il libro ''Confessioni di un borghese''. Scrisse commenti entusiastici sul [[Primo Arbitrato di Vienna]], ma non risparmiò critiche al [[regime]] [[nazismo|nazista]] e a quello [[comunismo|comunista]], che salì al potere dopo la [[seconda guerra mondiale]]: profondamente antifascista, riuscì a scampare al conflitto mondiale, ma le persecuzioni dei comunisti lo costrinsero ad abbandonare l'[[Ungheria]] nel [[1948]].
 
Si rifugiò in [[Svizzera]] fino al [[1950]] e da lì si spostò a [[Napoli]] (una traccia di tale soggiorno rimane nel romanzo "Il sangue di San Gennaro", del 1965), vivendo sempre in condizioni precarie, per poi trasferirsi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove acquisì la cittadinanza nel [[1957]].
 
Si stabilì nella città di [[San Diego]], in [[California]] e continuò a scrivere in lingua madre, ma non fu pubblicato in [[lingua inglese|inglese]] fino alla metà degli [[anni 1990|anni novanta]]. Quando il figlio János si sposò, americanizzò il proprio nome rifiutando la sua discendenza ungherese, creando così un grave contrasto con i genitori. Màrai e la moglie decisero quindi di tornare in Italia, e si stabilirono a [[Salerno]] all'inizio del [[1968]]. Qui lo scrittore visse, isolato dal mondo culturale ma vicinissimo ai ceti popolari, fino al [[maggio]] [[1980]], quando decise di ritornare a San Diego a causa di un'infezione intestinale mal curata. Nel periodo salernitano scrisse la raccolta ''Terra! Terra!...Ricordi'', ed intensificò le pagine del suo diario.
 
Dopo la morte della moglie per cancro, seguita da quella del figlio, Márai cominciò ad isolarsi sempre più, fino a quando, nel [[febbraio]] [[1989]], si suicidò con un colpo di pistola alla tempia; secondo le sue volontà, il corpo fu cremato e le ceneri vennero disperse nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]]. Nove mesi dopo, cadde il [[Muro di Berlino]], e con esso anche il regime [[comunismo| comunista]] in [[Ungheria]] che era stata la causa del lungo esilio dello scrittore.
 
Largamente trascurato al di fuori dell'[[Ungheria]], la sua opera (fatta di poesie, romanzi e diari) è stata "riscoperta" solo recentemente e ripubblicata in francese (1992), inglese, tedesco e italiano ed è ora considerata parte dei capolavori della [[letteratura]] europea del [[XX secolo]].
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* 1970 ''Ítélet Canudosban''
* 1971 ''Rómában történt valami''
* 1972 ''Föld, föld...!'' (it. ''Terra, terra!'')
* 1975 ''Erősítő''
* 1976 ''Napló (1968–1975)'' (it. ''Diario''), diario, pubblicato a Toronto
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*''Divorzio a Buda'', Adelphi, 2002
*''Confessioni di un borghese'', Adelphi, 2003
*''[[La donna giusta]]'' <ref>il volume riunisce ''Az igazi'' (1941) e ''Judit... és az utóhang'' (1980)</ref>, Adelphi, 2004
*''[[L'eredità di Eszter]]'', Adelphi, 2004
*''La recita di Bolzano'', Adelphi, 2005