Pala Gozzi: differenze tra le versioni

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Il confronto canonico della pala anconetana di Tiziano è con la ''[[Madonna di Foligno]]'' di [[Raffaello]], di cui sviluppò alcuni elementi, arricchendo in pienezza i colori, incalzando l'eloquenza dei gesti e progettando una composizione più sciolta<ref name=Z62>Zuffi, cit., pag. 62.</ref>. Alla serenità imperturbabile del Sanzio, Tiziano sostituì qui un'eroica energia umana<ref>Valcanover, cit., pag. 102.</ref>.
 
In lontananza si vedonoscorge una veduta di Venezia, con il [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]], le [[basilica di San Marco|cupole]] e il [[campanile di San Marco]], con; una imbarcazione a vela che passa davanti alla Punta della Dogana.
 
Sulla sinistra del dipinto, dietro alla figura di San Francesco, Tiziano ha raffigurato un paesaggio ridotto nelle dimensioni, ma suggestivo per la presenza di una figura che dà le spalle all'osservatore, seduto su un prato scosceso, illuminato dalla luce del tramonto filtrata dagli alberi di un bosco. Tale piccola scena è stata avvicinata, per la posizione dell'uomo seduto, alla [[Tempesta (Giorgione)|Tempesta]] del Giorgione e ad altre opere di Tiziano: il pastore della [[Madonna del Coniglio]], all'anziano dell'Allegoria delle tre età della vita, al pastore con il flauto nella Ninfa e pastore e alla figura maschile del [[Baccanale degli Andrii]], ma soprattutto alla donna con liuto vista di spalle del [[Concerto campestre]]<ref>Maria Laura Gelmini, ''Un paesaggio dimenticato'', in ''Tiziano - la pala Gozzi di Ancona'', a cura di Michele Polverari, 1988</ref>. Il paesaggio in questione, per quanto limitato nelle dimensioni, ci ricorda che la pittura di Tiziano mira ad "esprimere il sentimento della realtà totale nella vitalità del frammento"<ref>Giulio Carlo Argan, ''Storia dell'arte italiana ''- Volume 3 (pagina 146)</ref>.