Ján Kollár: differenze tra le versioni

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|Attività2 = archeologo
|Attività3 = scienziato
|AttivitàAltre = , [[politico]]
|Epoca = 1600
|Nazionalità = slovacco
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== Biografia ==
Studiò al liceo [[luteranesimo|luterano]] di Presburgo, oggi [[Bratislava]]. Successivamente fu studente di [[teologia]] all'[[Università di Jena]] in [[Germania]] e prese parte alla festa della Wartburg il [[18 ottobre]] [[1817]], in cui il professor [[Lorenz Oken|Oken]] rivolse un discorso [[pangermanesimo|pangermanista]]. Da questa dottrina Ján Kollár prenderà le mosse per sviluppare una concezione panslavistica, enunciata nel [[1836]] nell'opera ''O literní vzájemnosti mezi rozličnými kmeny a nářečími slovanského národu'' (Sulla reciprocità letteraria dei diversi ceppi e dialetti della nazione slava) in questi termini:
 
{{quote|Che sei tu? Ceco. E tu? Serbo. E tu? Russo. E tu? Io polacco. Fratelli, cancellate queste parole. Da oggi scrivete: io sono slavo}}<ref>Renée Perreal e Joseph A. Mikuš, ''La Slovaquie: une nation au cœur de l'Europe'', Lausanne 1992, p. 84</ref>
 
A [[Weimar]] incontrò [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], che si interessò alle canzoni popolari slovacche e gli chiese di procurargliene.<ref>Renée Perreal e Joseph A. Mikuš, ''La Slovaquie: une nation au cœur de l'Europe'', Lausanne 1992, p. 105</ref>
 
Divenne pastore luterano a [[Budapest]], e dal [[1849]] fu professore di antichità slave all'[[Università di Vienna]] e più volte consigliere del governo [[Impero Austro-ungarico|austriaco]] per questioni circa gli [[slovacchi]]. Aderì al movimento nazionale slovacco nella sua prima fase.
 
Elaborò il concetto di reciprocità fra i popoli [[slavi]]. Considerò quattro lingue internazionali: il [[lingua russa|russo]], il [[lingua polacca|polacco]], il [[lingua ceca|ceco]]-[[lingua slovacca|slovacco]] e il [[lingua serbocroata|serbo-croato]]. Riguardo allo slovacco, considerò come tale le parlate della [[Slovacchia centrale]]: [[Turiec]], [[Liptov]], [[Orava]], [[Trenčín]], [[Nitra]] e [[Zvolen]], tuttavia caldeggiò l'uso del ceco per ragioni politiche.<ref>Renée Perreal e Joseph A. Mikuš, ''La Slovaquie: une nation au cœur de l'Europe'', Lausanne 1992, pp. 83-84</ref>
 
Un museo a lui dedicato (aperto nel [[1974]]) a Mošovce è ospitato in quello che era il suo [[granaio]], l'unica parte della casa costruita in muratura (il resto della sua casa natale era in legno e fu distrutto in un incendio il [[16 agosto]] [[1863]]).
 
== Opere ==
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<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{fr}} Renée Perreal e Joseph A. Mikuš, ''La Slovaquie: une nation au cœur de l'Europe'', Lausanne 1992, pp. 83-85, 105-109