Severo di Napoli: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Titolo = San
|Nome = Severo di Napoli
|Sesso = M
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Il suo [[vescovo|episcopato]] data dal [[357]] circa al [[400]]<ref name=seb/> e s'inserisce d'autorità nella storia napoletana all'indomani di complesse vicende religiose e civili. Scarse sono le notizie sulla vita di Severo, ma in un'importante testimonianza se ne descrive lo spessore umano e religioso: una lettera a lui indirizzata da [[sant'Ambrogio da Milano]] nel [[393]]. Anche il pagano [[Quinto Aurelio Simmaco]], ''[[praefectus urbi]]'', riconosce le qualità di Severo, come dimostra una sua lettera del 397-8 al console napoletano Decio Albino.
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L'episcopato severiano è caratterizzato da una forte spinta evangelizzatrice, concretizzatasi nella costruzione di diversi edifici di culto, tra cui la basilica di San Giorgio Maggiore dove, sotto la mensa dell'altare maggiore, sono tuttora conservate le spoglie del santo e del battistero di Napoli, considerato il più antico dell'Occidente. Ha riportato a Napoli i resti del suo predecessore [[san Massimo di Napoli]].
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|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = [[357]] circa - [[400]]
|precedente = [[Massimo di Napoli|San Massimo]]</br>[[348]] - [[357]] circa
|successivo = Orso I</br>[[400]] - [[402]]
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[[Categoria:Santi per nome|Severo di Napoli]]
[[Categoria:Santi del V secolo
[[Categoria:Vescovi e arcivescovi
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