Winnipeg Jets (1972): differenze tra le versioni
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Con la generale espansione della NHL sul territorio degli [[Stati Uniti]], i costi di gestione ed i salari crebbero rapidamente; tale sviluppo penalizzò soprattutto le franchigie canadesi. Con il [[tasso di cambio]] che nel [[1996]] sfiorava $1,40 [[dollaro canadese|dollari canadesi]] per ogni [[dollaro statunitense]], le squadre canadesi furono costrette a pagare gli stipendi in dollari americani, mentre gli introiti restavano in dollari canadesi. Winnipeg accusò in modo particolare questo colpo, anche perché era il secondo bacino più piccolo della lega (il più piccolo in assoluto dopo che nel [[1995]] i [[Quebec Nordiques]] si trasferirono a [[Denver]]). Nonostante un seguito costante da parte del pubblico, furono posti seri dubbi sulla possibilità di mantenere la sede della franchigia a Winnipeg.
Furono vagliate diverse opzioni per cercare di salvare la squadra, tuttavia i tentativi di trovare imprenditori del luogo disposti a rilevare la squadra furono inutili.<ref name="sale">{{cita web|lingua=en|url=http://ca.sports.yahoo.com/nhl/blog/puck_daddy/post/Bettman-and-the-Jets-Tales-from-the-NHL-8217-s;_ylt=AqggrN_MilXBbcJhgEEcP8dShgM6?urn=nhl-wp6017|titolo=Bettman and the Jets: Tales from the NHL’s flight from Winnipeg|editore=Toronto Star|
Nel corso della loro storia i Jets ritirarono due numeri: il numero 9 di [[Bobby Hull]] ed il 25 di [[Thomas Steen]]. Entrambi i numeri sono affissi alla [[Jobing.com Arena]] di Phoenix con gli antichi colori della squadra: blu, rosso e bianco. Il numero 10 di [[Dale Hawerchuk]] invece, aggiunto nel [[2006]], segue lo schema dei Coyotes: rosso, bianco e nero. Un'altra tradizione conservatasi dopo il trasferimento in Arizona è quello del "white-out", con cui i tifosi negli incontri di playoff si vestono rigorosamente di bianco.
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