Campagna del Nordafrica: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il fronte della [[prima guerra mondiale]]|[[Campagna del Nord AfricaNordafrica (1915-1916)]]}}
{{Infobox conflitto
|Tipo=Battaglia
|Nome del conflitto=Campagna del Nord AfricaNordafrica
|Immagine=Bataille de Bir Hakeim.png
|Didascalia=Il teatro degli scontri tra Libia ed Egitto.
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{{CampagnaBox Seconda guerra mondiale}}
{{Campagnabox Fronte del Mediterraneo (Seconda guerra mondiale)}}
{{Campagnabox Campagna del Nord AfricaNordafrica}}
La '''campagna del Nord Africa[[Nordafrica]]''', conosciuta anche come '''guerra nel deserto''', si riferisce ad un teatro di guerra situato nel Nord AfricaNordafrica, in [[Egitto]], [[Libia]], [[Tunisia]], [[Algeria]] e [[Marocco]], in cui si confrontarono italiani, tedeschi da una parte, e gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] dall'altra, durante la [[seconda guerra mondiale]] tra il [[1940]] e il [[1943]].
 
L'Esercito italiano in [[Libia]], forte sì di quasi 220.000 uomini, ma del tutto impreparato ad una guerra moderna, aveva invaso, nel settembre del [[1940]], l'[[Egitto]], difeso da poco più di 40.000 soldati inglesi, con lo scopo di impossessarsi del [[canale di Suez]]. Dopo qualche successo iniziale (occupazione di [[Sidi el Barrani]]) nel dicembre dello stesso anno gli inglesi iniziarono la loro controffensiva che li portò ad occupare l'intera [[Cirenaica]], cioè la metà orientale della Libia.
Quando [[Benito Mussolini|Mussolini]] chiese aiuto ad [[Adolf Hitler|Hitler]], la [[Germania nazista|Germania]] inviò in [[Italia]] alcuni reparti della [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]] e l'''[[Afrika Korps]]'', formato da due divisioni al comando di [[Erwin Rommel]], che sarebbe divenuto celebre con l'appellativo di "''Volpe del deserto''". Dopo una serie di offensive e controffensive in Libia e in Egitto, la decisiva battaglia di [[seconda battaglia di El Alamein|El Alamein]] costrinse le forze italo-tedesche ad abbandonare la Libia e ad attestarsi in [[Tunisia]]. Nel frattempo lo sbarco di forze americane ed inglesi in [[Africa]] nel [[1942]], determinarono l'anno successivo l'espulsione totale delle forze dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]] dal teatro africano.
 
== Le forze italiane in Nord AfricaNordafrica ==
All'inizio delle ostilità il comando superiore dell'Africa settentrionale era affidato al maresciallo dell'aria [[Italo Balbo]]. In Libia si trovavano due armate: la Quinta, comandata dal generale [[Italo Gariboldi]], al confine con la Tunisia e composta da 8 divisioni, 500 pezzi d'artiglieria di medio calibro, 2.200 autocarri e 90 carri leggeri da 3 tonnellate; al confine egiziano c'era invece la Decima Armata del generale [[Mario Berti]], con 5 divisioni, 1.600 pezzi d'artiglieria, 1.000 autocarri e 184 carri leggeri. In totale 214.654 uomini (7.024 ufficiali, 207.630 sottufficiali e soldati), 3.200 autocarri, 2.100 pezzi d'artiglieria, 1.000 motociclette, 274 carri piccoli; inoltre la [[Struttura_della_Regia_Aeronautica#Aeronautica_della_Libia_-_Ovest|5ª Squadra aerea]] della [[Regia Aeronautica]], agli ordini del [[generale di squadra aerea]] Felice Porro, costituita da 315 aerei da guerra<ref>[[Giorgio Bocca]], ''Storia d'Italia nella guerra fascista 1940-1943'', Mondadori; pagina 172</ref>. Il 28 giugno [[1940]] Italo Balbo rimase ucciso mentre era di ritorno da una ricognizione in territorio egiziano quando il suo aereo, un [[Savoia-Marchetti S.M.79]], venne abbattuto da un cannone antiaereo italiano dell'[[San_Giorgio_(incrociatore)|Incrociatore San Giorgio]] a [[Tobruch]] per un fatale errore di valutazione. A sostituire Balbo fu inviato il maresciallo [[Rodolfo Graziani]], capo di Stato maggiore dell'esercito<ref>[[Arrigo Petacco]], ''La nostra guerra 1940-1945. L'avventura bellica tra bugie e verità'', Mondadori; pagina 28</ref>.
 
== Campagna del Deserto Occidentale ==
{{vedi anche|Cronologia della campagna del Nord AfricaNordafrica}}
 
Il 13 settembre [[1940]] le forze italiane di stanza in Libia, comandate da [[Rodolfo Graziani]], lanciarono un'offensiva entrando in territorio egiziano dopo un violento bombardamento dell'artiglieria. Gli inglesi si ritirarono senza combattere e si asserragliarono nel campo trincerato di [[Marsa Matruh]]. Il 16 settembre, le truppe italiane entrarono a [[Sidi el Barrani]]. Durante questa operazione gli inglesi persero 50 uomini e gli italiani 120; gli inglesi ebbero però perdite anche tra i mezzi (11 autoblindo e 10 carri armati leggeri distrutti, 11 carri leggeri avariati, 4 autocarri distrutti, 12 danneggiati<ref>[[Giorgio Bocca]], ''Storia d'Italia nella guerra fascista 1940-1943'', Mondadori; pagina 186</ref>). Graziani ordinò di sospendere l'offensiva per costruire un acquedotto e altre strutture logistiche. Sebbene le forze inglesi potessero contare solo su 30.000 soldati, queste erano meglio equipaggiate, e, il 9 dicembre [[1940]] lanciarono una controffensiva ([[operazione Compass]]) che portò entro il mese di gennaio del 1941 all'occupazione della [[Cirenaica]] fino ad [[El Agheila]], dopo la sconfitta italiana nella [[battaglia di Beda Fomm]] e la cattura di migliaia di prigionieri di guerra.
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Dopo aver ricevuto i sospirati rifornimenti, Rommel attaccò nuovamente: sconfitti gli Alleati a [[battaglia di al Gazala|Gazala]] e catturata [[Tobruch]], oltrepassò la frontiera libico - egiziana ma venne fermato in quella che è ricordata come la [[prima battaglia di El Alamein]].
 
In una situazione ormai disperata venne nominato comandante generale delle forze in Nord AfricaNordafrica, [[Bernard Montgomery]], il quale, dopo aver sconfitto le forze italo - tedesche ad [[battaglia di Alam Halfa|Alam Halfa]] e nella [[seconda battaglia di El Alamein]], iniziò a respingere le forze dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]], fino ad occupare l'intera [[Libia]] a Tripoli.
 
== Operazione Torch ==
{{Vedi anche|Operazione Torch}}
[[File:Carri M13 Africa settentrionale.jpg|thumb|left|Carri italiani M13/40 nel deserto libico.]]
Nel tentativo di prevenire le forze tedesche, gli Americani sbarcarono nel Nord AfricaNordafrica occupato dalle forze francesi di [[Repubblica di Vichy|Vichy]], trovandovi una flebile resistenza. Tuttavia, gli Alleati trovarono alcune difficoltà con le forze dislocate ad [[Orano]] e in [[Marocco]], ma non ad [[Algeri]], dove il ''putsch'' dell'8 novembre, era riuscito a neutralizzare il XIX Corpo d'armata francese, prima degli sbarchi e che si era concluso con l'arresto dei generali francesi collaborazionisti. Tre giorni dopo il generale [[Mark W. Clark|Clark]], assistente di [[Dwight David Eisenhower|Eisenhower]], riuscì ad ottenere la resa dell'ammiraglio [[François Darlan]], e ogni resistenza ad Orano e in Marocco cessò tra il 10 e l'11 novembre.
 
== Campagna di Tunisia ==
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== Epilogo ==
La vittoria alleata nella campagna del Nord AfricaNordafrica segnò la prima importante vittoria di statunitensi ed inglesi durante la [[seconda guerra mondiale]] e il preludio per la successiva [[Campagna d'Italia (1943-1945)|Campagna d'Italia]].
 
== Principali battaglie ==
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* [[Battaglia del Passo di Kasserine]]
* [[Battaglia di El Guettar]]
 
== Voci correlate ==
* [[Cronologia della campagna del Nord AfricaNordafrica]]
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Voci correlate ==
* [[Cronologia della campagna del Nord Africa]]
 
==Altri progetti==
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{{colonialismo italiano}}
{{portale|Guerra|secondaSeconda guerra mondiale}}
 
<!--[[Categoria:Storia dell'Italia nella seconda guerra mondiale]]
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[[Categoria:Storia della Francia nella seconda guerra mondiale]]-->
 
{{portale|seconda guerra mondiale}}
[[Categoria:Campagna del Nord Africa| ]]
 
[[Categoria:Campagna del Nord AfricaNordafrica| ]]
[[Categoria:Seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Germania nella seconda guerra mondiale]]