RMS Nova Scotia: differenze tra le versioni

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==Storia==
L'unità di 6.796 [[tonnellate di stazza lorda]] adibita come vascellounità trasporto passeggeri e cargocarico per la compagnia di navigazione Johnston Warren Lines Ltd, venne varata nel 1926 presso i cantieri Vickers di [[Barrow-in-Furness|Barrow in Furness]].
 
Nel 1941 venne requisita dal Ministero dei Trasporti di Guerra (MoWT) e convertita al ruolo di trasporto truppe.
Il 16/11/ novembre 1942 la nave salposalpò da [[Massaua]] con circa 1.200 persone tra equipaggio, guardie e [[prigionieri di guerra]] (di cui 769 italiani reduci della [[campagna dell'Africa Orientale Italiana]]).
 
Alle 7:07 del 28/11/ novembre 1942, mentre ere in navigazione a circa 244 km da [[Durban]], la nave fu silurata dal sottomarino tedesco [[U-boot]] 177 ed affondò in pochi minuti.
 
La stragrande maggioranza dei prigionieri di guerra non fece in tempo a salvarsi nelle scialuppe di salvataggio, il sommergibile tedesco emerse per soccorrere i naufraghi, ma a causa dello spazio limitato ne poté soccorrere solo una piccola parte, il resto continuò a rimanere aggrappato ad ogni oggetto galleggiante in balia delle correnti e degli [[squali]]. Nel frattempo l´U 177 emise un [[SOS]] diretto a tutte le marine neutrali.
 
Dopo due giorni dall'affondamento (precisamente alle 5:45 del 30/11/ novembre 1942), la fregata portoghese ''Alfonso de Albuquerque'' soccorse i 181 sopravvissuti (117 italiani e 64 tra inglesi e sudafricani), fra le vittime vi furono 651 prigionieri italiani tra cui [[Giovanni Ellero]], etnologo italiano, impegnato nel [[Corno d'Africa]]. Si stima che almeno un quarto dei deceduti fu sbranato dadagli [[squali]].
 
La fregata portoghese portò i naufraghi a [[Maputo]], gli italiani furono curati nei locali ospedali, gli inglesi e i sudafricani vennero espatriati in [[Sudafrica]]. Alcuni dei naufraghi italiani rientrarono in Italia (aiutati dal locale consolato italiano), altri continuarono a vivere in [[Mozambico]]. Alcuni dei corpi dei sopravvissuti furono ritrovati alcuni giorni dopo il salvataggio dei superstiti, questi furono sepolti in fosse comuni per prigionieri di guerra di Durban.
 
In ricordo di questa tragedia, nel 1982 i superstiti che continuarono a vivere in Mozambico eressero a Durban una stele commemorativa.<ref>http://www.navenovascotia.com/</ref>