Lucio Fontana: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Fontana nacque a [[Rosario (Argentina)|Rosario]], in [[Argentina]], il 19 febbraio [[1899]] da genitori [[Italia|italiani]] e morì nel 1968 a Comabbio, un paese in provincia di Varese. La sua attività artistica inizia nel [[1921]] lavorando nell'officina di scultura del padre Luigi Fontana e, del collega e amico del padre, il molinellese [[Giovanni Scarabelli]]. Diventa poi seguace di [[Adolfo Wildt]]. Sin dal [[1949]], infrangendo la tela con buchi e tagli, egli superò la distinzione tradizionale tra pittura e scultura. Lo spazio cessò di essere oggetto di rappresentazione secondo le regole convenzionali della prospettiva. La superficie stessa della tela, interrompendosi in rilievi e rientranze, entrò in rapporto diretto con lo spazio e la luce reali. Alla fine degli anni quaranta, collaborò con la [[Fontana Arte]] alla realizzazione di basi in ceramica per tavoli e tavolini (su disegno dell'architetto [[Roberto Menghi]]).
Le sue tele monocrome, spesso dipinte a spruzzo, portano impresso il segno dei gesti precisi, sicuri dell'artista che, lasciati i pennelli, maneggia lame di rasoio, coltelli e seghe. Tutto è giocato sulle ombre con cui, specie la luce radente, sottolinea le soluzioni di continuità.
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