Timavo: differenze tra le versioni
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== Cenni storici ==
L'area delle risorgive, posta nel comune di [[Duino-Aurisina]], fin dall'antichità fu importante luogo di culto. La presenza di un fiume che sgorgava dalla terra aveva incuriosito e impaurito le popolazioni primitive. Si veneravano [[Diomede]]<ref>Valerio Massimo Manfredi (con Lorenzo Braccesi) ''Mare greco. Eroi ed esploratori nel Mediterraneo antico'', 1992 Arnoldo Mondadori Editore
[[Virgilio]] ne era rimasto così impressionato da menzionarlo per ben tre volte: Ecl. 8, 6, Georg. III, 475 e Aen. I, 244.
Nel [[IV secolo]], con l'avvento del [[Cristianesimo]], venne edificata la prima cappella, che, con successive modificazioni, divenne la basilica di [[San Giovanni in Tuba]]. Il cenobio dei [[Benedettini]] venne distrutto dagli [[Avari]] nel [[611]]. Ricostruito, fu poi il turno degli [[Magiari|Ungari]] che lo abbatterono nel [[902]]. Ricostruito nuovamente grazie all'interessamento del patriarca di [[Aquileia]] Ulrico I, venne definitivamente distrutto da un'incursione turca.
Durante il dominio asburgico, parte del corso del Timavo fungeva da confine amministrativo tra il litorale austriaco e la [[Carniola]] <ref>[http://www.gov.si/arhiv/kataster/imgb/a/a028a06.jpg Il Timavo (Recca Fluss) presso Famie – Catasto austriaco franceschino]</ref>.
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* [http://www.gov.si/arhiv/kataster/imgb/i/i266a10.jpg Il Timavo presso l'attuale confine tra Slovenia e Croazia – Catasto austriaco franceschino]
* [http://www.gov.si/arhiv/kataster/imgb/g/g501c03.jpg Il Timavo presso le Grotte di San Canziano – Catasto austriaco franceschino]
{{Portale|Friuli-Venezia Giulia}}
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