Utente:Antonioptg/Sandbox/Guerra sovietico polacca: differenze tra le versioni

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Dopo le dure sconfitte subite dall'esercito polacco in giugno e luglio, Piłsudski capì che occorreva cambiare strategia. Durante l'offensiva dell'Armata Rossa, l'esercito polacco aveva utilizzato la tattica della difesa in linea, alla quale era stato addestrato dai consulenti militari francesi, ma che aveva disperso le unità polacche lungo un fronte che si estendeva per 1&nbsp;500 km; questa tattica risultò inefficace contro un nemico che era solito portare successivi attacchi in punti diversi dello schieramento avversario per poi irrompere attraverso le brecce così create seminando il panico nelle retrovie. Piłsudski decise di adottare una strategia, che egli stesso definì in francese come "la stratégie de plein air" ("la strategia dello spazio aperto"),<ref>{{cita|Fuller 1940|Vol. I, p. 971}}.</ref><ref group="nota">"...una strategia in cui vi sia più aria che truppe negli spazi; una strategia dove lupi, pernici e lepri si possano liberamente spostare senza essere disturbati dal lavorio della guerra".<br/>Cfr. {{cita|Uruszczak|Vol. 3, p. 321}}</ref> basata sulla mobilità e sulla velocità, allo scopo di attaccare i punti deboli del nemico con forze costantemente in movimento.<ref>{{cita|Musialik|pp. 33-35}}.</ref>
 
La situazione per i polacchi era difficile: a nord le armate di Tuchačevskij erano ammassate intorno a Varsavia; a sud le armate di Egorov e la cavalleria di Budënnyj stringevano verso Leopoli. Tuttavia Piłsudski aveva un vantaggio: l'Armata Rossa si era molto allontanata dalle sue basi e conseguentemente le sue linee di rifornimento si erano allungate; la distruzione delle linee ferroviarie costringeva i sovietici a dipendere dai trasporti su strada che avvenivano in condizioni molto difficili. I due fronti sovietici, quello occidentale di Tuchačevskij e quello sud-occidentale di Egorov, erano collegati da uno schieramento molto debole incentrato su Lublino<ref>{{cita|Davies|p. 32}}.</ref> A poco erano valse le pressanti richieste di Tuchačevskij al comandante supremo Kamenev affinché spostasse verso nord le truppe operanti a sud per compattare lo schieramento: occorse più di una settimana affinché Kamenev, dopo molteplici discussioni con Tuchačevskij, Egorov, Budënnyj e Stalin (desiderosoche disecondo ottenereTrotsky un«Voleva, successoa personalequalumque occupandocosto, entrare a Leopoli nello stesso momento in cui Smilga [Commissario politico del fronte occidentale] e Tuchačevskij entravano a Varsavia. La gente ha di queste ambizioni!» <ref>Evan Mawdsley, ''The Russian Civil War'', Pegasus Books, 2007, p. 258 ISBN 1933648155</ref>), si decidesse a ordinare in modo deciso a Egorov, il 13 agosto, di far convergere la Konarmiia e la 12ª armata verso nord: troppo in ritardo perché potessero arrivare in tempo.
Inoltre, l'alto comando sovietico fu distratto dallo sviluppo della [[Guerra civile russa|guerra civile]] sul fronte meridionale: infatti, approfittando della guerra sovietico-polacca, le forze bianche di [[Pëtr Nikolaevič Vrangel'|Vrangel']] avevano attaccato in Crimea avanzando rapidamente verso nord. Per la fine di giugno Vrangel' si era impadronito della [[Governatorato della Tauride|Tauride settentrionale]] distruggendo la 13ª armata sovietica inviata da Egorov a contrastarne l'avanzata. Questa improvvisa minaccia interna alla sopravvivenza stessa della Russia sovietica fece passare in secondo piano l'obiettivo di portare la rivoluzione nel centro dell'Europa, e quindi la stessa battaglia per la conquista di Varsavia, dirottando risorse e truppe verso il Don proprio nel momento cruciale della battaglia, e Stalin, che era stato incaricato di sovrintendere alla formazione di un fronte meridionale per contrastare Vrangel', sfruttò una certa ambiguità e confusione negli ordini, dovuta anche all'inadeguatezza del sistema di comunicazione radio, come espediente per mantenere sotto il suo controllo la Prima armata di cavalleria e la 12ª armata in attesa del loro trasferimento a sud.<ref name="Reese49">{{cita|Reese|p. 49}}.</ref><ref name="Erickson-91,92">{{cita|Erickson|pp. 91, 92}}.</ref><ref>{{cita|Worrell|p. 48}}.</ref><ref>{{cita|Ziemke|pp. 126, 128|Earl Frederick Ziemke|harv=s}}</ref>
 
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[[File:Battle of Niemen.jpg|thumb|Una trincea polacca durante la battaglia del fiume Niemen]]
 
Il 18 agosto Tuchačevskij fu costretto a ordinare la ritirata generale; ritirata che si trasformò ben presto in rotta: inseguita dalle truppe polacche, in una situazione di generale confusione, con alcuni reparti che fuggivano o si sbandavano, mentre altri continuavano coraggiosamente a combattere, l'Armata Rossa fu costretta a ritirarsi di 500 km oltre il Bug. Le perdite subite dall'Armata Rossa furono enormi: i polacchi catturarono circafra i 50&nbsp;000 e i 66&nbsp;000 prigionieri e ingenti quantità di armi, cavalli e veicoli; i morti furono circa 5&nbsp;000 e i feriti 10&nbsp;000. Circa trentamila20&nbsp;000 soldati appartenenti alla 4ª armata, intrappolati a nord fra la Polonia e la Prussia orientale, sconfinarono in territorio tedesco, dove furono internati; stessa sorte toccò agli uomini del III Corpo di cavalleria, nonostante il generale Gaja Gaj combattesse con tenacia ed abilità al fine di scongiurare la sconfitta e la resa. In un modo o nell'altro il fronte occidentale aveva perso circa 100&nbsp;000 uomini, anche se molti di essi erano rappresentati da sbandati o personale ausiliario impiegato nelle retrovie. Le perdite polacche furono all'incirca di 40&nbsp;000 uomini, di cui 5&nbsp;000 morti, 22&nbsp;000 feriti e il resto dispersi.<ref name="Reese48" /><ref name="Worrel34-35">{{cita|Worrell|pp. 34-35}}.</ref><ref>{{cita|Erickson|p. 99}}</ref><ref>{{cita|Davies|p. 207}}.</ref><ref name="Szymczak" />
 
Delle 21 divisioni inizialmente a sua disposizione, solo sette erano ancora in grado di combattere quando Tuchačevskij si ritirò oltre il [[Niemen]]. Con il rinforzo di alcune unità i sovietici ricostituirono la 4ª armata e, in settembre, Tuchačevskij stabilì una linea di difesa che correva fra la frontiera con la Lituania e la Polesia e faceva centro su [[Grodno]] in Bielorussia. Ma nella [[battaglia del fiume Niemen]], combattuta fra il 20 e il 28 settembre, li polacchi aggirarono il fianco destro dell'Armata Rossa fuentrando nuovamentein sconfittaterritorio lituano e costrettacostrinsero i sovietici a ritirarsi. Lodopo stessoalcuni accaddegiorni ildi 2intensi ottobrecombattimenti. La ritirata fu arrestata temporaneamente su una nuova linea di difesa stabilita in corrispondenza delle linee di trincea russo-tedesche della prima guerra mondiale, ma il 2 ottobre i polacchi sfondarono le difese sovietiche al primo assalto e la ritirata si trasformò in rotta: la ricostituita 4ª armata si disintegrò (due divisioni di fanteria di dettero alla fuga, una terza si arrese e una divisione di cavalleria si unì ai polacchi); la 3ª armata fu circondata e cessò di esistere come entità organizzata; la 14ª e la 15ª armata sopravvissero alla ritirata.<ref name="encyklopedia.pwn.pl"/><ref name="Reese49-50">{{cita|Reese|pp. 49, 50}}.</ref><ref name="Erickson-98" />
 
A sud, le forze del fronte sud-occidentale sovietico che avanzavano verso Leopoli furono fermaterallentate nelladall'accanita [[Battagliaresistenza dipolacca. BrodyFra (1920)|battagliail di Brody]] (29 luglio - 230 agosto) e poiil in quella di2 [[Battaglia di Zadwórze|Zadwórze]] (17 agosto). Il 31 agostosettembre, la Prima armata di cavalleria che stava tentando di correre in aiuto delle truppe sovietiche in ritirata a nord, fu accerchiata dalla 3ª armata scontrandosipolacca, dopo essere stata separata dalla 12ª armata che avrebbe dovuto coprire il suo fianco destro. Il 31 agosto la Konarmiia si scontrò con la cavalleria polacca nella [[Battaglia di Komarów (1920)|battaglia di Komarów]] (nei pressi di [[Zamość]]) nel più grande scontro tra truppe montate mai combattuto dal 1813: nella battagliala si scontrarono due brigate di cavalleria polacche contro unità dell'11ª e della 6ª divisione della Konarmiia; la vittoria arrise ai polacchi e la cavalleria sovietica fu costretta a ritirarsi; entrambe le parti soffrirono molte vittime, ma la Konarmiia, a dispetto delle perdite e del logoramento causato dagli attacchi aerei e dall'incessante bombardamento delle artiglierie polacche, riuscì a rompere l'accerchiamento ricongiungendosi con la 12ª armata e ritirandosi verso est.<ref name="Reese49-50" /><ref name="Erickson-98" /><ref name="encyklopedia.pwn.pl">{{cita web|url=http://encyklopedia.pwn.pl/haslo.php?id=3997498|titolo=wojna polsko-bolszewicka|lingua=pl|opera=encyklopedia.pwn.pl|editore=Internetowa encyklopedia PWN|accesso=23 gennaio 2013}}</ref> La 14ª armata sovietica fu respinta dalla 6ª armata polacca e dalle forze ucraine di Petljura che, il 18 settembre, presero il controllo della riva sinistra del fiume Zbruč per poi muovere ad est verso il [[Dniester]].<ref name="kubijovic">{{cita|Kubijovic|}}.</ref> Il 15 ottobre i polacchi presero Minsk e avanzarono fino a 150 kilometri da Kiev, ma tre giorni dopo entrava in vigore l'armistizio, questa volta accettato da Piłsudski che, nonostante i successi, non si faceva più illusioni sulla possibilità di poter riprendere Kiev.<ref name="Reese49-50" />
 
== Trattati di pace e conseguenze ==