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==Storia==
[[File:Prospero Podiani incisione.jpg|150px|thumb|Prospero Podiani, il primo direttore della Biblioteca Augusta (1582-1615), incisione dall'Archivio della biblioteca ]]La Biblioteca Augusta nasce dalla donazione da parte dell’umanista e bibliofilo Prospero Podiani della propria raccolta libraria consistente in circa 10.000 volumi.
L’atto di donazione è del 22 dicembre [[1582]] e questa data segna di fatto l’atto ufficiale di nascita della Biblioteca Augusta che è da ritenersi, pertanto, una della biblioteche pubbliche più antiche d’Italia.
La denominazione adottata si spiega con l’uso umanistico di rifarsi all’antichità classica - Augusta Perusia – e con i rapporti che nel [[XVIII secolo]] intercorsero tra la pubblica libreria e l’Accademia Augusta.).)<ref>Roncetti, 1993 ''op. cit.''</ref>
 
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===''Libraria'' pubblica a Palazzo Meniconi===
[[File:Perugia Piazza Sopramuro archivio Augusta.jpg||left|thumb|Antica sede della Biblioteca Augusta a palazzo Meniconi in piazza del Sopramuro, l'attuale piazza Matteotti (Archivio Biblioteca Augusta, foto G. Giugliarelli)]]Nel [[1623]] la Biblioteca Augusta ebbe una nuova sede, dove sarebbe rimasta per più di due secoli e mezzo: il palazzo Meniconi in piazza del Sopramuro, di fronte all’Università.
In questa sede la biblioteca iniziò a svolgere con regolarità il servizio al pubblico, e il [[1623]] è l’anno designato ufficialmente come inizio dell’attività dell’istituto, come ricorda un’epigrafe conservata nell’attuale sede.
 
Alla fine del [[XVII secolo]] – bibliotecario Giulio Cesare Barigiani - furono fatti fare dal pittore Giuseppe Scacioppa 60 ritratti di illustri perugini da destinare ad 'ornamento' della biblioteca.
Durante il [[XVIII secolo]] la Biblioteca Augusta divenne sempre più l’istituto di conservazione e di cultura della città anche se le risorse economiche erano assai limitate, legate a entrate fisse non troppo remunerative.
[[File:Augusta sala cataloghi.jpg|thumb|Sala cataloghi della Biblioteca Augusta. Sono visibili alcuni dei ritratti realizzati dal pittore Giuseppe Scacioppa commissionati da Giulio Cesare Barigiani, bibliotecario ]]
 
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Nel [[1787]] i dottori [[Luigi Canali]], Felice Santi e Francesco Cerboni redassero l’Indice dei volumi scansia per scansia, strumento indispensabile per effettuare il riscontro del posseduto della biblioteca.
 
Dopo Giovanni Angelo Cocchi, bibliotecario impegnato politicamente nei movimenti repubblicani di fine secolo, il [[XIX secolo]] iniziò con il bibliotecario [[Luigi Canali]], legato agli ambienti della restaurazione, che, nonostante avesse anche altri incarichi come docente di fisica e chimica all’Università e come membro della Provvisoria Pontificia Amministrazione, svolse egregiamente il suo compito.
Dotò la biblioteca di un ''Indice dei volumi alfabetico e per soggetto'' e individuò e classificò serie distinte di incunaboli, aldine, edizioni perugine.
 
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Tra il [[1881]] e il [[1893]] venne deliberato ed eseguito il trasferimento della Biblioteca nel [[Palazzo_dei_Priori_(Perugia)|Palazzo dei Priori]], e il salone Podiani, che oggi fa parte della [[Galleria_nazionale_dell%27Umbria|Galleria nazionale dell’Umbria]], fu adibito a sala di lettura con scaffalature imponenti per contenere migliaia di volumi.
 
Durante il trasloco, nel [[1885]], fu rubato il più prezioso dei codici miniati della biblioteca il ''De officiis'' di Cicerone del [[XV secolo]]. [[Adamo Rossi]] per questo fu sospeso dall’incarico.
Dal [[1890]] al [[1892]] il bibliotecario Alessandro Bellucci compilò il catalogo dei manoscritti della Biblioteca Augusta per l’''Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia'', curato da [[Giuseppe Mazzatinti]]..)<ref>Bellucci, 1895 ''op. cit.''</ref>
Nel [[1894]], mentre era bibliotecario Vincenzo Ansidei, la biblioteca acquisì la importante collezione di libri di [[Ariodante Fabretti]].
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Il trauma del furto del codice, con la reazione che suscitò nell’opinione pubblica, servì a far capire all’Amministrazione quali importanti documenti fossero conservati in biblioteca e il valore che l’istituto aveva acquistato nella vita culturale cittadina, di conseguenza furono presi provvedimenti che diedero una migliore regolarità alla vita della biblioteca e un maggior controllo sull’operato del bibliotecario, provvedendo alle esigenze di spesa per la biblioteca come per gli altri uffici e servizi comunali.
 
Da [[Adamo Rossi]] in poi la biblioteca si dotò di strumenti biblioteconomici più attuali passando dagli indici-inventari dei volumi alle schedature su schede mobili e fu permesso il prestito esterno di libri, negato per oltre due secoli e mezzo.
 
Dal [[1895]], con la nascita della Deputazione di Storia patria per l’Umbria, la Biblioteca ha sempre dato attivo contributo agli studi di storia locale e alle elevate iniziative culturali sostenuti da essa. Per circa ottanta anni la Biblioteca rimase nel [[Palazzo_dei_Priori_(Perugia)|Palazzo dei Priori]], ma problemi di statica dell’edificio nel [[1950]] costrinsero a trasferire i fondi librari che si trovavano nell’ala occidentale in un deposito esterno, ricavato nella monumentale [[Chiesa_di_San_Bevignate|Chiesa di San Bevignate]].
 
===La biblioteca a Palazzo Conestabile===