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==Patrimonio librario e documentario==
Ai fondi a prevalente carattere religioso pervenuti attraverso la soppressione delle corporazioni religiose dopo l’Unità d’Italia, si sono sommati lasciti e donazioni di biblioteche di uomini illustri espressione del pensiero laico e risorgimentale, liberale e positivista che hanno arricchito il carattere complessivo delle raccolte.
L’incremento bibliografico è legato alle caratteristiche del materiale posseduto: materie umanistiche, narrativa e saggistica, sezione locale, materiale antico,
I Fondi moderni specialistici annoverano: Fondo militare, Fondo Silvestri, Fondo Pizzoni, Fondo Binni, Fondo Lipinsky, repertori bio-bibliografici, di biblioteconomia e storia della stampa, stampe e fotografie, periodici correnti e riviste e quotidiani storici.
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===Manoscritti===
La Biblioteca Augusta possiede circa 3400
La raccolta non è omogenea. Nasce con la donazione di Prospero Podiani, umanista che raccolse, seguendo i suoi più vari interessi, codici di diverso periodo e provenienza.
A questo primo nucleo si aggiunsero nel
Gli incrementi maggiori giunsero con le biblioteche delle soppresse Corporazioni religiose perugine.
Con la biblioteca del [[Basilica_di_San_Pietro_(Perugia)|monastero benedettino di San Pietro]] pervennero all’Augusta anche i manoscritti, latini e greci, di [[Francesco Maturanzio]], da lui lasciati a questo monastero per volontà testamentaria.
Con quella del convento di San Domenico i manoscritti di [[Leonardo Mansueti]], che fu generale dell’Ordine dal [[1474]] e che aveva raccolto una biblioteca personale di più di 500 volumi.
Da San Domenico proviene anche una raccolta di 21 corali riccamente miniati, che comprende due serie liturgiche, una della fine del [[XIII
Queste acquisizioni sono confluite indistintamente nel fondo dei manoscritti, per cui è possibile riconoscerne la provenienza solo dalle note di possesso o dalle antiche collocazioni, se presenti.
A questi manoscritti, testimonianza di biblioteche monastiche e conventuali ben organizzate, si aggiunsero altri fondi manoscritti di intellettuali perugini.
Nel
Tra queste carte sono di notevole importanza gli 11 volumi scritti a due mani, da Mariotti e da Giuseppe Belforti, della ''Storia civile ed ecclesiastica della città e del territorio di Perugia'', nei quali sono fornite informazioni storiche, tratte dallo spoglio diretto di materiale documentario, e censiti palazzi e chiese, anche nei borghi e nei luoghi più sperduti della campagna perugina.
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Inoltre furono acquisite le schede della Commissione artistica per l’Umbria, curate da Guardabassi in qualità di responsabile dell’ispezione presso le soppresse congregazioni religiose per l’acquisizione dei loro beni artistici nel [[1866]], schede che descrivono nel dettaglio tutti gli oggetti requisiti alle chiese della città e della regione.
Alla fine del secolo pervenne la biblioteca di
Dei personaggi citati restano anche ricchi carteggi.
Un’altra raccolta di grande importanza, ottenuta tramite doni e acquisti, è quella dei documenti relativi alle Arti cittadine, fondamentale testimonianza storica della vita economica della città, dal
La maggior parte dei registri e delle carte confluì presso l’Archivio comunale, ora depositato presso l’Archivio di Stato della città, in una specifica serie, mentre si scelse di lasciare alla Biblioteca Augusta i manoscritti contenenti statuti e matricole, perché si presentavano nella forma usuale del codice miniato, anche se di contenuto prettamente amministrativo.<ref>Roncetti et al., 2001 ''op. cit.''</ref>
La biblioteca conserva la serie completa degli antichi inventari, dal primo del [[1620]]-[[1634]] (inv. Aureli) a quello del [[1843]]-[[1846]] (inv. Rossini), nei quali sono indicati anche i manoscritti, identificabili dalle antiche collocazioni, quando ancora presenti.
Sono posseduti anche i cataloghi del
Una parte dei manoscritti dell’Augusta, ovvero le prime 1.500 unità circa, è descritta nel volume quinto della collana ''Inventari dei manoscritti delle Biblioteche d’Italia'', edito nel [[1895]] e curato da Alessandro Bellucci..<ref>Bellucci, 1895 ''op. cit.''</ref>
Il resto delle unità è invece stato descritto solo in inventari dattiloscritti, conservati presso la biblioteca e redatti nel
E' stata avviata, a cura della biblioteca stessa, la catalogazione di tutto il Fondo, secondo le norme nazionali date dall’[[Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche]] del Ministero dei Beni culturali, utilizzando Manus online<ref>{{cita web|http://manus.iccu.sbn.it//index.php|Manus online|18-03-2013}}</ref>, tramite il quale è possibile inserire le descrizioni per l’immediata consultazione.
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====Incunaboli====
Il Fondo Incunaboli comprende circa 1.330 esemplari.
Il primo nucleo, composto da una sessantina di pezzi, faceva parte della biblioteca personale del bibliofilo Prospero Podiani, che la donò al Comune di Perugia, verso la fine del [[XVI secolo]], unitamente a
In seguito, oltre agli incunaboli di incerta o sconosciuta provenienza, il numero più cospicuo di volumi confluì in Biblioteca in seguito alla soppressione delle Corporazioni religiose.
Infatti:
* al Monastero di San Pietro apparteneva un gruppo di classici greci e latini acquistati dall’umanista perugino
* dal Convento di San Domenico pervennero gli incunaboli appartenuti al maestro di teologia, Frate Leonardo Mansueti, come risulta dalle annotazioni manoscritte e come testimoniano i timbri impressi
* provenienti dal Convento francescano di Monteripido, un considerevole numero di esemplari, di contenuto prevalentemente giuridico
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Sono presenti le Scuole di miniatura più rappresentative, di ambito romano, umbro, veneziano.
Tra gli esemplari miniati, merita una citazione la ''Bibbia'' proveniente da Monteripido, nella rara, seconda edizione dell’ottobre del
Incunabolo pregiato, al pari della Bibbia, è il ''[[De_civitate_Dei|De civitate Dei]]'', di [[Agostino_d%27Ippona|Sant' Agostino]], (Venezia, [[1470]]), di ignota provenienza, in pergamena, con frontespizio ed iniziali miniati.
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Il ''Tractatus maleficiorum'' di Angelus de Gambilionibus, (Roma, [[1472]]) e le ''Institutiones'' di Giustiniano (Roma, 1473), entrambi provenienti dal Convento di San Domenico, sono una rarità in quanto uniche copie esistenti.
Notevole anche l’incunabolo ''Vitae Parallelae'' di [[Plutarco]] (Venezia,
Tra gli incunaboli dell’Augusta è presente l’''[[Hypnerotomachia_Poliphili|Hypnerotomachia Poliphili]]'', opera per certi versi misteriosa, pubblicata da [[Aldo_Manuzio|Aldo Manuzio]], nell’anno [[1499]], ricca di oltre cento [[xilografia|xilografie]].
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Tali raccolte comprendono innanzitutto il ''Fondo Antico'' e la raccolta di [[Aldina|Edizioni Aldine]], nonché alcuni fondi librari identificabili con biblioteche di privati, le quali hanno conservato la loro originaria identità e unitarietà.
Fra questi emergono il Fondo Fabretti, il Fondo Pompili, il Fondo Bonci, il Fondo Morini, il Fondo Bruschi.
Altri volumi anteriori al
===Periodici===
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===Altri materiali===
====Stampe====
La collezione delle stampe è composta da quasi 30.000 pezzi che si situano in un arco cronologico che decorre dal
I documenti sono suddivisi per soggetto - in particolare le sezioni
Altre sezioni attengono a soggetti religiosi, di architettura, ritratti e raffigurazioni di persone celebri.
Nella sezione
Tra le incisioni conservate alla voce ''Stampe Umbria'' c'è una raccolta rilegata di vedute paesaggistiche, tra
La grande carta dell’Italia ([[1676]]) in 12 fogli di [[Matteo_Greuter|Matteo Greuter]], incisore di carte prestigiose e di molte opere lincee, può essere considerata l’esemplare di pregio del fondo grafico.
L’opera riproduce, con varianti nelle frasi di intestazione, l’edizione precedente del [[1647]], di cui si conosce un'unica copia acquisita da un istituto culturale milanese.
====Microfilm e opere digitalizzate====
La Biblioteca Augusta, ai fini della preservazione, ha avviato già da anni un programma di microfilmatura e [[digitalizzazione]]. Sono stati microfilmati numerosi
Dal [[1998]] la biblioteca ha attrezzato un laboratorio digitale e ha iniziato ad allestire un archivio digitale.<ref>{{cita web|http://augusta.alchimedia.com/|Biblioteca Digitale dell'Augusta|08-07-2013}}</ref>
Tra le riproduzioni digitali vi è la raccolta completa delle ''Matricole delle Arti della città di Perugia'' <ref>Parmeggiani et al., 2001 ''op. cit.''</ref> e quella dei manoscritti musicali, tra cui i ''Corali'' <ref>Roncetti et al., 2006 ''op. cit.''</ref> della [[Basilica di San Domenico (Perugia)|San Domenico]], oltre a una ricca raccolta di periodici locali dal [[XVIII secolo|Settecento]] ai primi del [[XX secolo|Novecento]].
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====Fondi archivistici====
Presso la Biblioteca sono conservati [[Archivio|archivi]] e raccolte di [[Documento|documenti]] pervenuti tramite [[donazione]] o [[lascito]] testamentario. Tra questi sono:
* Archivio - collezione "RIS." e "
* Archivio famiglia Manzoni Ansidei. Estremi cronologici [[1860]]-[[1910]], consistenza unità 188 ca. in 18 buste. Acquistato dalla biblioteca nel [[1995]]. Del materiale documentario appartenuto a membri della famiglia Manzoni Ansidei, parte conservata presso l’Archivio di Stato di
* Archivio e fondo mons.[[Canzio_Pizzoni|Canzio Pizzoni]]. Estremi cronologici [[1880]]-[[1970]] ca., consistenza 17 buste. Raccoglie una cospicua parte dell’archivio privato di Mons. Canzio Pizzoni, sacerdote modernista (Narni [[1885]]-Perugia [[1969]]) arrivata in Biblioteca Augusta al seguito della biblioteca privata dello stesso, mentre la parte più cospicua è conservata presso l’Archivio di Stato di [[Perugia]]. Sono documenti, cartoline, ritagli di giornali, appunti, commenti e locandine, alcune lettere dell’allora cardinale Montini (futuro papa Paolo VI), di don Luigi Piastrelli, di don [[Primo_Mazzolari|Primo Mazzolari]] e di diversi esponenti politici e culturali della metà del [[XX secolo]].
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