French press: differenze tra le versioni
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Per quanto riguarda l'azione dell'anconeo, vecchie analisi sull'attività elettromiografica (EMG) hanno notato un ruolo durante le prime fasi dell'estensione del gomito e una minore attività durante la massima estensione. Ne è stata riconosciuta anche la funzione di stabilizzatore durante il movimento di pronazione e supinazione del gomito. Durante l'estensione in pronazione l'anconeo è risultato più attivo, mentre durante l'estensione in supinazione la sua attività è minore (Pauly et al., 1967)<ref name="Pauly" />. La funzione del tricipite brachiale è più complessa e diversificata a causa di una componente biarticolare. Secondo le analisi datate di Basmajian (1969), il capo mediale risulta l'estensore primario, mentre il capo laterale e il capo lungo agiscono secondariamente<ref>John V. Basmajian. ''[http://books.google.it/books/about/Muscles_alive_their_functions_revealed_b.html?id=svI3AAAAMAAJ&redir_esc=y Muscles alive, their functions revealed by electromyography]''. Williams & Wilkins, 1978. ISBN 0683004131</ref>. Altri autori segnalano che il capo laterale sia il più forte, contribuendo in maniera più significativa all'estensione del gomito<ref name="Doyle">James R. Doyle. ''[http://books.google.it/books?id=96jG5n-vmPcC&pg=PA105&dq=triceps+brachii+extension&hl=it&sa=X&ei=5xorUqzWHM7o7Ab9nIGgAQ&ved=0CFYQ6AEwBA#v=onepage&q=triceps%20brachii%20extension&f=false Surgical Anatomy of the Hand and Upper Extremity]''. Lippincott Williams & Wilkins, 2003. pp. 105. ISBN 0397517254</ref>. In realtà questi dati sono indicativi, in quanto è stato stabilito che l'attività del capo lungo aumenta quando il braccio è flesso<ref name="Davidson">Davidson AW, Rice CL. ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20740626 Effect of shoulder angle on the activation pattern of the elbow extensors during a submaximal isometric fatiguing contraction]''. Muscle Nerve. 2010 Oct;42(4):514-21.</ref> o abdotto<ref name="Pauly">Pauly et al. ''[http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ar.1091590108/abstract An electromyographic study of some muscles crossing the elbow joint]''. Anat Rec. 1967 Sep;159(1):47-53.</ref>, verosimilmente perché, essendo un ''estensore'' e ''adduttore'' del braccio<ref name="Doyle" />, in queste posizioni esso viene portato in prestiramento. Analisi elettromiografiche recenti (Davidson e Rice, 2010) hanno testato l'attività dei diversi capi del tricipite e dell'anconeo durante l'estensione del gomito a braccio flesso a 90° o a braccio lungo i fianchi, notando che l'estensione del gomito a braccio flesso portava ad un aumento significativo dell'attività del capo lungo senza provocare alcuna variazione nell'attività degli altri muscoli coinvolti<ref name="Davidson" />. Questi risultati sono importanti considerando che la ''french press'' tradizionale impone un grado di flessione del braccio (di 90°) analogo o simile a quello testato nello studio. Questo confermerebbe che l'attività del capo lungo del tricipite durante il movimento di ''estensione'' del gomito aumenta in proporzione al grado di ''flessione'' del braccio in partenza, come era stato più volte dedotto da vari autori<ref name="Stecchi" /><ref name="Cianti" />.
Altre analisi dirette sull'attività del tricipite sono state condotte testando diversi esercizi con sovraccarichi, rivelando dati ancora più chiari ma per certi versi inaspettati e controversi. Boehler et al. (2011) vollero stabilire quale esercizio per tricipiti provocasse la maggiore attivazione muscolare dell'area, con l'intento di definire quale di questi potesse essere ritenuto il più efficace esercizio per tricipiti<ref name="Boehler" />. Vennero testate 15 ragazze del college tra i 20 e i 24 anni, al quale venne prescritta l'esecuzione di 8 esercizi: ''dip alle parallele'', ''piegamenti sulle braccia a triangolo'' (mani unite e gomiti verso l'esterno), ''kick back'', ''french press verticale'' in piedi (bilaterale con manubrio singolo), ''push down'' con barra, ''push down'' con corda, ''distensioni su panca a presa stretta'', e la tradizionale ''french press'' su panca piana con bilanciere. È importante considerare che gli elettrodi di superficie vennero posizionati solo sul capo lungo e sul capo laterale, per tanto il capo mediale è escluso dalla valutazione. I risultati indicarono che i ''piegamenti sulle braccia a triangolo'' provocavano in assoluto la maggiore attività EMG sia del capo laterale che del capo lungo, tuttavia non furono rilevate significative differenze nell'attivita EMG tra ''piegamenti'', ''dip'' e ''kick back''. Il dato che interessa nella valutazione delle ''french press'', è che queste provocavano un'attività EMG inferiore rispetto ai tre esercizi precedentemente citati. La ''french press'' verticale in piedi provocava un'attività EMG media del 76% rispetto ai ''piegamenti'', mentre la ''french press'' su panca piana ne provocava un'attività di appena il 62%, un livello simile alle ''distensioni su panca a presa stretta''. La ''french press'' su panca piana risultava tuttavia uno degli esercizi in cui l'attività del capo lungo era proporzionalmente maggiore rispetto a quella del capo laterale assieme ai ''push down''. In altri termini, in questi esercizi esisteva un sproporzione significativa e marcata tra l'attivazione del capo lungo e di quello laterale<ref name="Boehler" />
*alcuni esercizi riescono a reclutare il capo lungo del tricipite in maniera analoga o superiore alle ''french press'', pur partendo da una posizione del braccio che impone una precontrazione dello stesso capo lungo;
*nella ''french press verticale'', cioè quella che enfatizza il prestiramento del capo lungo più di qualsiasi altro esercizio grazie alla posizione del braccio in maggiore flessione in partenza, l'attività dello stesso fascio è risultata inferiore rispetto ad altri esercizi che costringevano alla sua precontrazione (come i ''kick back'' o le ''dip''), e quindi ad una teorica insufficienza attiva;
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*i ''push down'' provocavano una maggiore attività EMG del capo lungo rispetto alla ''french press'' orizzontale, nonostante i ''push down'' portino in precontrazione e quindi ad una teorica insufficienza attiva il capo lungo, e nonostante altre analisi<ref name="Davidson" /> avessero rilevato che il capo lungo agisse maggiormente durante l'estensione del gomito a braccio flesso a 90° (un livello analogo a quello imposto dalla ''french press'' orizzontale) rispetto all'estensione del gomito con braccio lungo i fianchi (un livello analogo a quello imposto dal ''push down'').<br>
*la ''french press'' verticale è più efficace per stimolare il capo lungo prevedibilmente grazie alla posizione in maggiore prestiramento in partenza;
*la ''french press'' verticale è risultata superiore a quella orizzontale per provocare una maggiore attività elettromiografica totale del tricipite (sia del capo lungo che del laterale) rispetto alla ''french press'' orizzontale;<br>
Sebbene possano essere interpretabili, i risultati di Boehler sembrano ridiscutere e ridimensionare l'efficacia e le teorie espresse a supporto dell'importanza e l'utilità delle ''french press'', poichè risulterebbero inferiori per la stimolazione globale del tricipite rispetto a quanto aspettato. Il fatto che le ''french press'' coinvolgessero globalmente il tricipite in maniera inferiore rispetto ad altri esercizi poteva risultare intuibile, perché questa categoria di esercizi enfatizza l'attività del capo lungo a scapito dei capi monoarticolari come era emerso da altre analisi.
Muscoli coinvolti nell' '''''estensione''''' del gomito:
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