Cappella Sistina: differenze tra le versioni

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[[File:Sandro Botticelli - Sixte II.jpg|thumb|180px|Botticelli, ''Sisto II'']]
====La ricostruzione====
I propositi di Fadio ripristino dei più importanti monumenti cristiani di Roma, devastati dall'abbandono, dall'incuria e dalle lotte civili durante la [[cattività avignonese]], fu uno dei progetti più ambiziosi dei papi del XV secolo, a partire da [[Martino V]]<ref name="DVC148">De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 148.</ref>. [[Sisto IV]], già professore di teologia nelle maggiori università italiane e generale dei [[francescani]], raccolse questo impegno e già poco dopo la sua elezione (agosto [[1471]]), iniziò un'opera di interventi di recupero e monumentalizzazione del tessuto urbano di Roma, che culminò nella ricostruzione e nella decorazione della cappella palatina del [[Palazzo Apostolico]], che in seguito prese il suo nome. Il progetto architettonico dovette prendere corpo nel [[1473]], su disegno di [[Baccio Pontelli]]. Nel [[1477]] venivano abbattuti i resti ormai fatiscenti della costruzione precedente, sfruttandone le fondazioni e la base dei muri sani per la nuova cappella. Pare che le pareti medievali venissero conservate fino all'altezza della prima cornice, giustificando le irregolarità in [[pianta (architettura)|pianta]]<ref name="DVC148"/>: i lati maggiori infatti convergono verso quello di fondo, il quale a sua volta non è perfettamente parallelo a quello dell'altare<ref name=D7/>. Tutto l'edificio venne comunque rivestito di una cortina laterizia e rinforzato da un basamento a scarpa; furono realizzate nuove [[volta (architettura)|volte]] sia nella copertura, sia negli ambienti dei maestri di cerimonia al di sotto della cappella<ref name=D7/>.
 
Le funzioni della cappella non mutarono rispetto alla precedente e a quella analoga nel [[Palazzo dei Papi]] di [[Avignone]], come sede delle più solenni cerimonie del calendario liturgico svolte dalla corte papale. Tale necessità richiedeva una cornice particolarmente fastosa, che mostrasse inequivocabilmente la ''Maiestas papalis'' ai partecipanti ammessi al cerimoniale, che erano essenzialmente il [[collegio dei cardinali]], i [[Moderatore supremo|generali]] degli [[ordini monastici]], i diplomatici accreditati, i membri di grado più alto nella compagine statale pontificia, il [[Senatore di Roma|senatore]] e i [[Conservatore (magistrato)|conservatori]] della città di Roma, i patriarchi, i vescovi e i principi o le personalità eminenti in visita. A costoro si aggiungeva una folla di altri personaggi ammessa ad assistere alle funzioni oltre la transenna marmorea che separa tutt'oggi la cappella papale vera e propria (con l'altare)<ref name="DVC148"/>.