Indro Montanelli: differenze tra le versioni
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Secondo la versione raccontata da Montanelli, in seguito alla "[[discesa in campo]]" di Berlusconi, questi si presentò all'ufficio amministrativo del ''Giornale'' chiedendo a Montanelli di supportarne le iniziative politiche. Egli però decise di non seguirlo. ''Il Giornale'' passò sotto la guida di [[Vittorio Feltri]].
Da un'intervista audiovisiva rilasciata ad [[Alain Elkann]] si evince che la loro separazione fu presa di comune accordo. Nell'intervista con Elkann, Montanelli spiega meglio la dinamica della sua uscita dal ''Giornale''. Egli, riferendosi a Berlusconi, racconta: «Gli dissi: “Io non mi sento di seguirti in questa avventura, quindi noi dobbiamo separarci”… fu una separazione consensuale fra me e Berlusconi. Il patto su cui si reggeva la nostra convivenza, che era stato scrupolosamente osservato da tutt'e due le parti (ossia "Berlusconi è il proprietario del ''Giornale'', Montanelli ne è il padrone"), era venuto meno»<ref>{{cita web|url= http://www.youtube.com/watch?v=UaJrfKF4I3I|titolo= intervista rilasciata al giornalista Alain Elkann sulla sua uscita dal Giornale|accesso=9 dicembre
Altri invece, citando lo stesso Montanelli, parlano di un aspro conflitto tra lui e Berlusconi e non convengono con coloro che sostengono la tesi che l'abbandono di Montanelli fosse in comune accordo con la proprietà<ref>{{cita web|url=http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/?r=135020|titolo= Marco Travaglio a 100 anni dalla nascita di Montanelli|accesso=
Il 10 gennaio 1994, Montanelli in una lettera aperta a Silvio Berlusconi scrisse:
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===Direttore della ''Voce''===
Non ritenendo di poter accettare la direzione del ''[[Corriere della Sera]]'' (che non avrebbe assunto anche gli altri redattori del ''Giornale'') offertagli da [[Paolo Mieli]] e [[Gianni Agnelli]]<ref name = "nuovestanze"/>, Montanelli decise di fondare una nuova testata, ''[[La Voce (quotidiano)|La Voce]]'', il cui nome fu scelto in omaggio a [[Giuseppe Prezzolini]]<ref name = "tristano">{{cita news|autore=Alberto Alfredo Tristano|titolo=La Voce di Montanelli|pubblicazione=Ragusa News|data=23 marzo 2009|url=http://www.ragusanews.com/articolo/9546/la-voce-di-montanelli-di-alberto-alfredo-tristano}}</ref>. L'idea iniziale era di farne un settimanale<ref>{{cita libro|titolo=Senza Voce|autore=Indro Montanelli|editore=Biblioteca Universale Rizzoli|anno=2005}}</ref>, sul modello del ''[[Il Mondo (rivista)|Mondo]]'' di [[Mario Pannunzio]]: di conseguenza la progettazione della "terza pagina", la sezione culturale, risultò particolarmente curata. A far decidere Montanelli di pubblicare un quotidiano fu il numero di giornalisti alle sue dipendenze: a seguire il loro direttore nel passaggio dal ''Giornale'' alla ''Voce'' vi furono infatti 55 cronisti su 77<ref name = "tristano"/>. Tra questi, [[Beppe Severgnini]], [[Marco Travaglio]] e [[Peter Gomez]]. La nuova impresa tuttavia non ebbe vita lunga non riuscendo ad ottenere nel tempo un sufficiente volume di vendite: nonostante un esordio di 500.000 copie,<ref>Indro Montanelli, ''Soltanto un giornalista'', cap. 29.</ref><ref>{{citaweb|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/03/29/si-spegne-la-voce.html?ref=search|titolo=''Si spegne la voce?'',
Dopo la chiusura della ''Voce'', Montanelli tornò a lavorare per il ''Corriere della Sera'', curando la pagina di colloquio coi lettori, la "Stanza di Montanelli". Le lettere e le risposte più significative furono in seguito raccolte nei due libri ''Le Stanze'' e ''Le Nuove stanze''.
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