Brian di Nazareth: differenze tra le versioni

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Per caso sfuggito a una severa punizione, viene scambiato dalla folla per un [[messia]] dopo aver pronunciato poche frasi di semplice buonsenso, condito comunque da una certa confusione. Un vecchio eremita dalla folta barba inizia a parlare e a gridare dopo 18 anni di rigoroso silenzio e meditazione - ma solo per imprecare, dal momento che Brian gli ha schiacciato un callo: la folla, che ha inseguito Brian il Messia (raccogliendo persino un suo sandalo come [[reliquia]]) scambia l'evento per un prodigio, e sparge la voce sulla sua santità.
 
Dopo una notte trascorsa con l'amata Judith, un'altra rivoluzionaria dello stesso movimento, Brian trova al mattino, davanti alla propria casa, una moltitudine entusiasta, cui si presenta ignaro e, inizialmente, completamente nudo. Brian tiene loro un discorso in cui li esorta, con scarsi risultati, a pensare con la propria testa. Interviene anche la madre, chiedendo alla folla di disperdersi, ma l'unica risposta che ottiene è "È lui, è il messia!". Arrestato come sobillatore dai soldati romani, viene condotto davanti a Pilato, personaggio ambiguo caratterizzato da un'evidentissima [[rotacismo (medicina)|"erre moscia"]], in procinto di organizzare una grandiosa [[crocifissione]] con moltissimi condannati. Pilato tiene alla folla un discorso, come da tradizione, al quale interviene il suo amico dal nome risibile di Marco ''Pisellonio'', appena arrivato da [[Roma]]. Il difetto di pronuncia di Marco, unariguarda tremendala difficoltà nel pronunciare la [[Fricativa alveolare sorda|''esse'']] fa sbellicare dal ridere la folla mentre descrive la crudeltà dei ''sassaioli sassoni''.
 
Brian, ormai messo fra i crocifiggendi, confessa invano di essere il figlio bastardo di un centurione romano; poi, quando la folla chiede, secondo l'uso, la liberazione di un condannato e grida il suo nome, Pilato manda i soldati a salvarlo, ma essi liberano per errore un altro, e Brian viene innalzato sulla croce. L'esaltata Judith lo ringrazia, nemmeno tentando di salvarlo, perché il movimento ha bisogno di un martire.