Ninì Pietrasanta: differenze tra le versioni
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==Gli scritti e i filmati==
Ninì Pietrasanta non fu solo un'appassionata alpinista ma si dedicò in maniera proficua anche alla scrittura e alle arti visive. I suoi resoconti vennero pubblicati dalle riviste ufficiali del [[Club Alpino Italiano]] (
===Il libro: Pellegrina delle Alpi===
Dedicato al padre (''Che m'ha insegnato a guardare alto e lontano''),''' Pellegrina delle Alpi '''è un diario di montagna pubblicato nel 1934 dall'Editore [[Antonio Vallardi Editore|Antonio Vallardi]] nel quale Ninì racconta il suo approccio alla montagna. Nel primo capitolo, ''La donna in montagna'', l'alpinista immagina un colloquio con uomo dotto ma di strette vedute che la critica per la sua scelta di avventurarsi in un'attività come l'arrampicata fino ad allora prettamente maschile. E' una sorta di manifesto nel quale la Pietrasanta difende le sue decisioni, le argomenta, sostiene e incoraggia la presenza delle donne in montagna e smonta le opposizioni dell'uomo che vorrebbe la moglie chiusa tra le mura di casa pronta ad accogliere il marito che torna al focolare.
Il volume, composto da 13 capitoli, passa poi in rassegna la storia della Pietrasanta come alpinista, dai primi passi fino all'incontro con Boccalatte, dà conto dei canti alpigiani, delle guide, dei rifugi incontrati nelle sue ascensioni. Si sofferma sulla pratica dello sci e si conclude con una serie di considerazioni sull'alpinismo e sul sentimento che nasce da tale pratica.
E' uno sguardo leggero e poetico, quello che Ninì restituisce con i suoi scritti, molto lontano dalla retorica fascista di quegli anni che sulla montagna aveva costruito miti e sfide epiche.
===I filmati e le fotografie: un immenso archivio===
== Note ==
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