Angelo Maria Bandini: differenze tra le versioni

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Debuttò a diciott'anni scrivendo un [[epitalamio]] per le nozze di Milord Carteret pubblicato sulla ''Repubblica delle Lettere'', ma deluso dalla retribuzione decise di dedicarsi alla scrittura lirica ed alla ricerca erudita.
 
Grazie al Lami fu incaricato di fare da segretariuosegretario al potente [[vescovo di Volterra]] [[Giuseppe du Mesnil]], con il quale andò anche a [[Vienna]], ma se ne distaccò presto, per via delle sue posizioni troppo filogianseniste. Collaborando alla rivista del Lami, ''Le Novelle Letterarie'', della quale fu in seguito anche direttore, ottenne una certa notorietà nei circoli eruditi e si recò a [[Roma]], dove scrisse la sua prima opera di larga notorietà, sull'[[Obelisco del Campo Marzio]], pubblicata a spese di [[Papa Benedetto XIV]] ([[1751]]). A Roma egli palesò la sua vocazione spirituale e decise di prendere i voti. Tornato a Firenze ottenne l'incarico di direttore sia della [[Biblioteca Marucelliana]], da poco aperta, sia della [[Biblioteca Medicea Laurenziana]].
 
Il suo nome è oggi legato soprattutto alla sua attività di bibliotecario, che portò queste istituzioni a vertici culturali di ampio respiro, e per le quali compilò un monumentale catalogo. Veniva spesso contattato da intellettuali italiani ed europei, diventando uno dei protagonisti della vita culturale di Firenze nell'epoca lorenese. Con [[Johann Joachim Winckelmann]] ebbe una corrispondenza burrascosa poiché i due intellettuali erano discordi su molti punti.