Duilio Mengozzi: differenze tra le versioni
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In ambito culturale fu inoltre attivamente impegnato per lo sviluppo degli studi sul pittore [[Raffaellino del Colle]], collaborando alle celebrazioni per il quinto centenario della nascita nel 1986 e pubblicando una monografia nel 1998.
Insignito del titolo di monsignore, morì a Sansepolcro il 17 marzo 2005. Il corpo è stato tumulato nel cimitero del Trebbio dove, il 6 novembre 2005, è stato inaugurato un busto in bronzo, finanziato con una sottoscrizione popolare, alla memoria di questo «indimenticabile protagonista della storia civile e religiosa della città»
==Nel periodo della Resistenza==
Durante il periodo della [[Resistenza italiana|Resistenza]] svolse una notevole attività a favore degli sfollati, rimanendo, assieme al vescovo Pompeo Ghezzi, vicino alla popolazione sia nelle drammatiche ore seguite all'8 settembre 1943 sia in quelle dell'estate 1944 quando il territorio di Sansepolcro si trovò sul fronte bellico e, in piena crisi istituzionale, i due sacerdoti s'impegnarono nell'organizzazione di servizi d'assistenza essenziali per i civili
{{Quote|Alvaro Lucernesi era uno studente diciassettenne che viveva con la famiglia nella casa assegnata al padre Pietro, responsabile tecnico di una distilleria a quel tempo posta di fronte al collegio «Regina Elena». La distilleria si chiamava Uva (Utilizzazione Vinacce Alcoliche). Proprietà della famiglia Marzani di [[Arezzo]], nel 1939 la ditta fu ceduta agli [[Stock (azienda)|Stock]] di Trieste, imprenditori ebrei già famosi per la loro produzione di [[brandy]]. Durante la guerra, perciò, gli Stock approfittarono anche della loro filiale di Sansepolcro per nascondervi i propri congiunti. È in questo modo che in casa Lucernesi arriva la famiglia di Emma Stock. Tuttavia la signora, già settantacinquenne, viene sistemata presso la parrocchia del Trebbio in casa di don Duilio Mengozzi e spacciata per sua madre (don Duilio aveva perso la mamma all’età di due anni). Si tratta di una donna con un discreto spessore culturale, che conosce alcune lingue e, soprattutto, è in grado di capire il tedesco. I militari che hanno insediato al Trebbio il proprio comando non se ne avvedono, neanche quando reca una bottiglia di vino ad un soldato ubriaco venuto a cercarlo in canonica
==Onorificenze==
A motivo delle benemerenze acquisite in ambito pastorale e scolastico e dell'impegno profuso per difendere i perseguitati per motivi politici o razziali nel 1944, monsignor Mengozzi fu insignito dell'onorificenza di [[Cappellano di Sua Santità]] il 20 ottobre del 1995 da parte di papa [[Giovanni Paolo II]]
==Scritti==
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