Mazziotti di Celso: differenze tra le versioni

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L'ingresso principale del palazzo Mazziotti è sulla piazza, dedicata a Matteo Mazziotti. La facciata, scandita da dodici [[Balcone|balconi]], sormontati da [[Frontone|frontoni]] alternativamente curvilinei e a triangolo, presenta numerose feritoie ed è delimitata da due torrette di guardia. Una grande lapide marmorea del comune di [[Pollica]] posta all'inizio del Novecento ricorda i membri della famiglia Mazziotti, baroni di Celso, che parteciparono alle lotte contro i Borboni.
 
L'impatto con la facciata si ha percorrendo dalla Chiesa il muraglione che conduce all'arco che passa sotto il Palazzo Mazziotti, per giungere alla Piazza. Altra prospettiva interessante è quella del portale principale con il cortile d'ingresso, immortalati nel 2010 nella pellicola cinematografica "Noi credevamo" del regista Mario Martone, celebrativa dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
 
Nella chiesa parrocchiale di Maria Santissima Assunta in Cielo di Celso si conservano numerose memorie della famiglia: l'altare maggiore, il sepolcreto familiare<ref>La lapide del sepolcro familiare è stata spostata nei sotterranei dopo il terremoto dell'Irpinia</ref>e l'altare dedicato a sant'Antonio abate, di giuspatronato familiare. Un altro altare dedicato a sant'Antonio abate, ugualmente di giuspatronato della famiglia Mazziotti, ai quali giunse dai principi Capano, si trova nella chiesa del convento di Santa Maria delle Grazie, in Pollica, ove erano sepolti molti membri della famiglia.